Av europea,
i cinque pilastri
del progetto

La European transport workers’ federation - Etf ha accolto con favore la recente nota della Commissione europea “Connecting Europe through high-speed rail”, riconoscendo il rinnovato interesse politico verso la rete ferroviaria europea e la maggiore attenzione al coordinamento transfrontaliero. Secondo la federazione, solo una forte guida pubblica può garantire una pianificazione, un finanziamento e un funzionamento realmente integrati del sistema ferroviario ad alta velocità del futuro.

Il piano europea ambisce ad accelerare lo sviluppo dell’alta velocità ferroviaria nell’UE, offrendo ai passeggeri tempi di viaggio significativamente ridotti. Rafforzando servizi ferroviari rapidi, confortevoli, sicuri e affidabili, il piano sostiene il duplice obiettivo dell’Ue, ovvero raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050 e rafforzare la competitività globale dell’Europa. L’obiettivo è realizzare entro il 2040 una rete ferroviaria ad alta velocità pienamente operativa e più rapida.

Cinque pilastri di sviluppo

Nonostante gli aspetti positivi, Etf esprime forte preoccupazione per l’eccessiva fiducia della Commissione nella liberalizzazione e nella concorrenza come leve per trasformare il settore. L’esperienza dimostra, afferma la federazione, che la competizione frammenta i servizi e non costruisce infrastrutture: investimenti pubblici e cooperazione restano gli strumenti decisivi.

Secondo Etf la strategia europea dovrebbe svilupparsi su cinque pilastri, tutti ugualmente fondamentali.

In primis, i fondi pubblici indispensabili: la realizzazione e gestione dell’alta velocità non può poggiare sul capitale privato. Serve un massiccio investimento europeo supportato da una riforma delle regole fiscali. La coordinazione al posto della concorrenza: la pianificazione transfrontaliera deve essere basata sulla cooperazione tra autorità pubbliche, gestori delle infrastrutture e operatori. Servizio pubblico come principio guida: l’alta velocità deve rispondere alle esigenze dei cittadini e della coesione territoriale, non solo alle tratte più redditizie. Mettere al centro i diritti dei lavoratori e, infine, non penalizzare il trasporto regionale, ovvero le linee AV devono integrare, e non indebolire, le reti convenzionali utilizzate per la mobilità quotidiana.

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