I costi aumentano, così come il clima di incertezza, le abitudini cambiano ma l’Europa resiste. Questo il quadro che emerge dal report dell’European Travel Commission che, per il terzo trimestre 2025, calcola in un 3% su base annua l’aumento degli arrivi internazionali nel nostro continente, mentre i pernottamenti hanno riportato un incremento del 2,7%. Per la fine dell’anno si prevede che la spesa dei viaggiatori salirà di 9,9 punti percentuali, arrivando a rappresentare il 3,1% della spesa totale dei consumatori.
Aumenta l’interesse per il Nord Europa
Le destinazioni del Mediterraneo meridionale hanno registrato notevoli risultati, prime fra tutte Malta con arrivi a più 12%, seguita da Cipro (+10%), Spagna, Portogallo e Italia. Forte anche l’interesse per l’Europa settentrionale, con Norvegia a +14% come la Finlandia, Lettonia ed Estonia rispettivamente a più 7 e più 4% e Islanda a +3%. Al contrario, Germania (-2%) e Turchia (-1%) hanno registrato lievi cali.
L’exploit del long haul
La ripresa dei voli a lungo raggio continua a far crescere i mercati più lontani. Ecco, dunque, che il Giappone ha registrato un aumento del 24% degli arrivi in Europa su base annua, sostenuto dal miglioramento della connettività aerea e dal rafforzamento della valuta, mentre la Cina ha registrato un incremento del 21%, alimentato dalla crescente domanda da parte dei viaggiatori più giovani. Entrambi i mercati, tuttavia, rimangono al di sotto dei volumi pre-pandemia nella maggior parte delle destinazioni.
Gli arrivi dagli Stati Uniti sono aumentati del 5% su base annua e ora superano del 35% i livelli pre-pandemia, sebbene il rapporto osservi che i rischi economici globali, in particolare quelli legati alla politica commerciale statunitense, potrebbero influenzare i flussi di viaggio futuri.
“I viaggiatori - commenta a TravelDailyNews Miguel Sanz, presidente dell’European Travel Commission - stanno diventando più selettivi, ricercando valore, comfort e autenticità e utilizzano nuovi strumenti come l’intelligenza artificiale per pianificare viaggi più intelligenti”.
“La nostra priorità ora - aggiunge - è aiutare le destinazioni a sfruttare queste tendenze per promuovere viaggi durante tutto l’anno e soggiorni più lunghi e di valore”.
Nonostante il rallentamento dell’economia globale, le prospettive turistiche in Europa rimangono stabili. Si prevede, infatti, che gli arrivi internazionali in Europa aumenteranno del 6,8% nel 2026, supportati dalla continua ripresa dei mercati dell’Asia Pacifico e dalla performance stabile del Nord America.