Non Tahiti, ma “le isole di Tahiti”. La scelta promozionale di mettere ben in evidenza la propria natura di vastissimo arcipelago, imprescindibile nella strategia sostenibile Fâri’ira Manihini 2027, ha portato i frutti sperati a Tahiti Tourisme: fra gennaio e settembre 2025, gli arrivi nella Polinesia Francese sono tornati a crescere su tutti i mercati internazionali, raggiungendo complessivamente 214mila 284 visitatori (+8,95% sull’analogo periodo 2024), di cui 5.707 italiani (+11,2%, secondo mercato europeo e in bilico fra quinto e sesto assoluto con l’Australia).
“Gradualmente il nostro territorio comincia a essere conosciuto nella sua diversità naturalistica e antropologica - ha spiegato in visita a Milano Hironui Johnston, chief international operations officer Tahiti Tourisme - e questo contribuisce a intercettare segmenti alternativi ai tradizionali honeymooners, confermando però un visitatore italiano tendenzialmente d’età compresa fra i 25 e i 35 anni, nel 68% dei casi in coppia e con un budget personale attorno ai 3.370 euro”.
Nei 12 giorni medi di permanenza guadagnano oggi terreno esplorazioni verso le Isole Australi e Marchesi, esperienze on the road a Tahiti e Moorea con prolungamento del soggiorno in loco sino a 4 notti, ma anche la riscoperta delle tradizioni nautiche polinesiane a bordo di catamarani o minicrociere, grazie all’implementazione delle flotte di Windstar, Aranoa e Tuhaa Pae.