Sport e turismo: un business da 800 miliardi di dollari

Il turismo vale 7,6 migliaia di miliardi di dollari. Basterebbero queste cifre da capogiro a far capire l’importanza di un settore troppe volte poco valorizzato.

Rispetto al 2013 il valore del travel mondiale ha registrato un’avanzata pari al +3,4 per cento e le stime tracciate da Omt e Wttc parlano di un’ulteriore crescita annua del 3,8 per cento, per arrivare alla cifra di 11,4 migliaia di miliardi di dollari nel 2025.

In questo contesto il turismo legato allo sport arriva a pesare il 10 per cento di tutta la spesa complessiva, secondo quanto rileva uno studio EuroSport, i cui dati sono stati resi noti al Wtm di Londra.

In alcune destinazioni, il settore sportivo arriva a pesare fino al 25 per cento dell’intera industria turistica, con alcune mete che arrivano a toccare il picco del 55 per cento, come l’Australia. Un fattore significativo, soprattutto alla luce del fatto che i viaggiatori che viaggiano per ragioni sportive tendono ad appartenere all’upmarket, hanno una capacità di spesa molto elevata e tendono a permanere nelle mete prescelte molto più a lungo di qualsiasi altro turista leisure.
Esemplificativo il caso dei golfisti, che mediamente spendono nel luogo di vacanza 4 volte di più di un qualsiasi altro viaggiatore.

Ma il valore dello sport porta anche una serie di benefici tangibili nelle mete turistiche: i casi da citare sono molteplici, come Barcellona e le Olimpiadi del 1992, che hanno portato la capitale catalana al 6° posto nella classifica delle destinazioni europee in cui avviare un business; o Sydney, che con i Giochi del 2000 ha saputo generare un business aggiuntivo pari a 1,2 miliardi di sterline.

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