Balkan Express: Asciutto e l'estate sospesa

“Certo che speriamo di riprendere al più presto possibile. Aspettiamo che ci dicano come fare per quanto riguarda il fondo di garanzia. Perché la legge non è chiara”. Igor Asciutto, direttore generale di Balkan Express, non ci sta a finire sul banco degli imputati. E, contattato da TTG Italia, rivendica tutto quanto fatto con il suo tour operator fino al momento in cui  ha dovuto sospendere le vendite: circostanza che si è verificata al venire meno dell’accordo con Nobis Filo Diretto Assicurazioni. Dallo scorso gennaio, infatti, Balkan non è più coperta dalla polizza Filo Diretto Protection, come aveva precisato la stessa compagnia.

“La legge dice che dobbiamo avere un Fondo di Garanzia, ma non dice come” rilancia Asciutto. Che, comunque, sottolinea: “Tutte le prenotazioni effettuate sono comunque coperte. Ora aspettiamo che ci dicano come fare”. E aggiunge: “Attenzione: questo è un problema che riguarda il 60% del mercato”.

Al momento, dunque, l’estate di Balkan è sospesa, in attesa che per il tour operator si risolva la questione del fondo di garanzia.

La questione Egitto
Il primo pensiero di Asciutto, comunque, va alla questione Egitto: croce e delizia del tour operator, dal momento che è stata la destinazione di punta ma, allo stesso tempo, è stata la meta che ha fatto scoppiare il ‘caso’ Balkan Express, a fine dello scorso anno. “Sull’Egitto abbiamo portato oltre 60mila clienti nel 2017 - afferma Asciutto -. Abbiamo speso più di chiunque altro in campagne di comunicazione su questa meta. Ora si sta risollevando… siamo contenti di questo”.

Poi, lo scorso dicembre, è arrivato lo stop alle operazioni di Balkan su Sharm el Sheikh. A questo proposito, nei primi giorni dopo il blocco delle operazioni, il tour operator aveva chiamato in causa il fornitore egiziano. “Ora abbiamo quantificato il danno in 8 milioni di euro”, sottolinea Asciutto.

“Siamo stati precursori su molte destinazioni: Montenegro, Medjugorje, Croazia, isole dello Ionio…” ricorda il direttore generale. E aggiunge: “Purtroppo altri tour operator non hanno investito come noi sulle destinazioni del Centro-Sud. Nessuno ha sfruttato questa occasione”.

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