Usa, fine dello shutdown
Il sollievo degli operatori

Il parlamento americano ha approvato il provvedimento che mette fine allo shutdown. Un evento non raro, negli Usa, ma quest’anno la durata dello stop è stata particolarmente lunga, tanto da far temere conseguenze anche per i flussi turistici nelle vacanze di Natale, che vedono gli States fra le mete più gettonate.

L’accordo è limitato e ha una durata di 3 mesi, fino a gennaio, ma per ora possono riprendere regolari musei, parchi, controlli di sicurezza e di volo.

“Accogliamo con estremo favore questo annuncio – commenta Visit Usa, interpellata da TTG Italia -. La potenziale fine dello stallo non è solo una notizia positiva per l'economia e l'amministrazione americana, ma è un chiaro indicatore di piena ripresa per l'industria del viaggio. L'immediata riattivazione delle agenzie federali coinvolte nel turismo e nei trasporti è attesa con impazienza”.

Certo, la durata di 3 mesi dell’accordo non aiuta la programmazione. “Auspichiamo che non si proceda con proroghe trimestrali che alimenterebbero incertezza in vista della stagione estiva, particolarmente significativa per i grandi eventi in programma come i festeggiamenti dei 250 anni dell’Indipendenza e i mondiali di calcio Fifa” ha detto invece guardando al futuro Damien Tamburo, product manager e titolare America World.

Le incertezze che a gennaio si possa ricominciare con i blocchi, insomma, restano, ma per ora le vacanze natalizie sono salve. Poche, comunque, le conseguenze negative vissute dai nostri connazionali in viaggio: “Rispetto ai precedenti, le chiusure sono state meno impattanti. Quasi tutti i parchi hanno continuato ad essere operativi, limitando solo l'operatività dei visitor center e di alcuni servizi. Ci sono stati ritardi di voli domestici, ma senza conseguenze significative - racconta Davide Catania, a.d. di Alidays, che aggiunge ironicamente – qualche cliente ha anche auspicato una continuazione dello shutdown, visto che all'ingresso dei parchi non veniva richiesta l'admission fee”.

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