Hospitality, Italia
terza in Europa
per le tariffe

La tariffa media alberghiera dell’Europa meridionale stacca ormai sensibilmente quella dei Paesi mitteleuropei e nordici. Nell’ultima ricerca prodotta da Sgr-CoStar sul periodo maggio 2024-2025, l’Italia ha raggiunto la terza posizione per valore (196 euro), alle spalle solo della Grecia (201 euro) e della Svizzera (271 euro), ma è di ben 66 euro il divario con il Regno Unito e 82 con la Germania.

“Il traino di mercato maggiore è rappresentato ancora dagli hotel di classe luxury e upper luxury - evidenzia Alina Minut, senior account manager for Italy Str -, visto che le rispettive performance in termini di occupazione, adr e revPar segnalano una crescita dell’8% circa nel primo caso e più del 4% nel secondo, mentre l’unica categoria in flessione di quasi il 2% è l’economy”.

In particolare, la quota italiana dell’average daily rate relativa al segmento luxury è oggi pari al 26% del totale, mentre quella dell’upper upscale del 21%. Gli unici segnali di contrazione dell’occupazione luxury nelle principali destinazioni leisure europee interessano però il lago di Como (-1%), le Canarie (-3%) e la rviera turca (-5%), benché l’Italia guidi ancora la classifica generale grazie alle performance della Sardegna (+9% e + 17% di adr) e della Sicilia (+8%, ma -1% di adr), mantenendosi competitiva anche nell’area della costa occidentale toscana (+2% e +5% di adr). Fra le capitali europee, invece, Roma si classifica undicesima per tasso d’occupazione (82%), a fronte di una Dublino capace di superare tutti con una quota del 91%. A. C.

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