Visti turistici, il mondo si adegua:la mappa delle regole per viaggiare

Il risveglio del turismo dopo la pandemia, l'avanzata delle tecnologie, la nuova gestione dei flussi turistici, la competizione tra le destinazioni: le motivazioni che stanno spingendo molte mete a modificare il sistema dei visti turistici sono diverse e, a volte, contrastanti. Ma tutte nascono da una ripresa della domanda che, dopo tre anni di stasi, è tornata con una foga che nessuno avrebbe immaginato. Così molti Paesi si attrezzano per gestire al meglio gli arrivi, come dimostrano le nuove regole varate negli ultimi mesi in diverse aree del mondo, Europa inclusa.

Verso Oriente
Archiviata l'ultima stagione calda, l'Arabia Saudita ha annunciato a settembre dello scorso anno una semplificazione dei visti turistici per chi arriva da diverse zone del mondo, tra cui l'Ue. Infatti è ora possibile richiedere l'eVisa, ovvero il permesso di ingresso in formato elettronico, che può essere richiesto sul sito ufficiale di Visit Saudi: visitsaudi.com/visa.

Più di recente è toccato al Vietnam facilitare l'ingresso ai turisti: il Paese, solo pochi giorni fa, ha infatti prolungato la durata del visto, che passa da 30 giorni a 3 mesi. L'obiettivo dichiarato è incentivare la riopresa degli arrivi. Il nuovo documento consentirà anche gli ingressi multipli.

Solo due giorni fa è stata la Giordania ad annunciare un'importante novità, ovvero il visto online, che può essere richiesto (e pagato) direttamente dal sito del Ministero dell'Interno del Paese (all'indirizzo https://eservices.moi.gov.jo) o tramite l’applicazione del Ministero dell'Interno (App) MOI-Ministry of Interior of Jordan.

Un ponte con l'Europa
Nuove regole anche per la Thailandia, che però vanno nella direzione opposta: il Paese ha deciso di riportare la durata del visto a 30 giorni, dopo averlo prolungato a 45 per qualche tempo. I viaggiatori provenienti da alcuni Paesi (tra cui quelli dell'Europa continentale) potranno prolungare il soggiorno una volta per altri 30 giorni passando attraverso gli uffici per l'immigrazione.

Da citare poi il caso della Cina, che ha riattivato il rilascio dei visti solo a metà dello scorso mese.

Ma le novità sono in arrivo anche per l'Europa che si appresta a varare l'Etias, ovvero la versione Ue dell'Esta americano: il debutto è stato più volte rimandato e attualmente è fissato al 2024, ma la sua attivazione è ormai sicura.

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