L’eredità di Valtur,tra villaggi e celebrità

Il nome di Valtur non può lasciare indifferenti. Anche se negli ultimi giorni si è parlato del tour operator soprattutto a causa della sua situazione finanziaria, il marchio è stato uno di quelli in grado di lasciare il segno nella storia del turino in Italia. E lo dimostra la corposa ‘eredità’ che l’operatore lascia al settore dei viaggi e non solo.

Prima di tutto, le strutture. La corsa per accaparrarsi gli ex gioielli dell’operatore è già partita. La prima struttura a trovare casa, ironia della sorte, è proprio l’ultima ad essere approdata sotto le insegne del tour operator: il Tanka Village, passato nelle mani del gruppo Alpitour e più precisamente di VOIHotels. Più recente, invece la notizia dell’allotment conquistato da Nicolaus nell’ex Valtur Garden Resort in Calabria. Tuttavia, il tour operator pugliese ha mire ben più alte e guarda direttamente a Ostuni. Che, per il momento, resta nelle mani di Cassa Depositi e Prestiti insieme a Marilleva e Pila, in attesa di selezionare i tour operator per la gestione. Aeroviaggi, invece, si è fatta avanti per il Valtur di Favignana.

La chiamata dei dipendenti
Ma oltre a questa eredità, c’è qualcos’altro che Valtur ha lasciato al turismo e non solo. Lo hanno dimostrato, nelle scorse ore, coloro che hanno risposto alla chiamata dell’hashtag #siamogentevaltur, l’iniziativa lanciata dai dipendenti per richiamare l’attenzione sulla situazione attuale del tour operator.

Tra questi, spiccano i nomi di due volti noti dello spettacolo che hanno mosso i primi passi nel mondo dell'intrattenimento proprio in un villaggio Valtur: Peppe Quintale e Rosario Fiorello. Due interventi che hanno fatto seguito all’appello lanciato pochi giorni fa dai dipendenti che, elencando tutti i nomi noti tra gli ex animatori Valtur (oltre a Fiorello e Quintale anche Pintus, Zalone e Mammucari solo per citarne alcuni), avevano chiesto: “Speriamo che anche loro diventino voce della nostra protesta”.

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