E se le agenzie di viaggi scioperassero?

Le recenti statistiche pubblicate da TTG dimostrano lo stato di insoddisfazione della rete agenziale verso i propri fornitori.

Nelle circostanze in cui ho avuto modo di trovarmi a parlare con figure manageriali dei nostri tour operator, ho sempre cercato di mettere l'accento su due punti in particolare: dialogo e considerazione. Troppo spesso si riducono le esigenze delle agenzie alla sola voce "commissioni": non c'è dubbio che bollette, iva, inps, irpef, irap, tares, imu, rai, siae pesino enormemente sui modesti utili delle adv, ma la percezione della scarsa considerazione di cui si gode genera una frustrazione che spesso vediamo sfociare in deprecabili manifestazioni su social network o tramite fantomatiche associazioni, generando un danno di immagine a tutta la filiera.

I tour operator, dal canto loro, fanno spallucce e bacchettano gli agenti: "Ormai non c'è più mercato per tutte le agenzie". Le agenzie sorridono a denti stretti (ma virtualmente sollevano il dito medio) e pensano che non c'è abbastanza mercato per tutti i tour operator. I network, sostanzialmente in difetto sia verso i t.o. che nei confronti delle proprie agenzie, osservano senza entrare nella contesa per non uscirne con le ossa rotte.

E quindi che si fa? Sciopero? Mettiamo mano alle bandiere rosse e andiamo sotto casa di Filippetti e company? La risposta da parte loro sarebbe semplice quanto inappuntabile: "Noi corriamo il rischio di impresa, noi decidiamo". D'altra parte è risaputo: in tutti i settori la vita dell'intermediario è una corsa a ostacoli, al traguardo della quale nessuno verrà a tributare l'attesa gloria.

Però io credo che un punto di equilibrio esista e che basti solo un pizzico di buona volontà da parte dei player della filiera.

Lasciamo quindi da parte le bandiere rosse e gli slogan e cerchiamo di fare quel salto di qualità, smettendo di pensare ognuno al proprio orticello, ma cercando di comprendere una volta per tutte che facciamo parte del medesimo meccanismo e che continuando a ragionare ognuno per se continueremo a essere i sabotatori di noi stessi.

E se proprio non si trovasse l'auspicata quadratura del cerchio? Allora cari colleghi agenti sarà sufficiente metterci d'accordo tutti per un giorno di sciopero! ...e siccome la nostra coesione è nota e i tempi per accordarci normalmente brevi, direi di cominciare a programmare il primo sit-in per il 31 ottobre 2030.

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