Il commento del direttore
Remo Vangelista
“Con la squadra che abbiamo dovremmo vincere sempre”. Risponde così il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, pensando a una stagione estiva che vede gli stranieri riversarsi in massa sull’Italia e gli italiani restare sul caro Mare Nostrum.
Ma il punto è, secondo il presidente, che il Belpaese dovrebbe “vincere esclusivamente per i nostri meriti. E non per le disgrazie di Paesi come Tunisia, Egitto, Turchia e adesso Francia”. Ed è qui che si rivelano tutti i limiti della ‘bella Italia’, poco competitiva - e lo dicono le ricerche - e incapace, anche in un periodo che potrebbe farle fare la parte del leone, di scavalcare la vicina Spagna. “Non facciamo sistema - sentenzia Bocca -. L’Italia spende per promozione più di altri Paesi. Quindi spende male. Trecento milioni, sommando quanto esce da ogni Regione. Il triplo di Spagna e Francia. Non c’è una politica nazionale perché manca il ministero: le Regioni non voglio delegare i poteri che hanno ricevuto dalla riforma Costituzionale del Titolo V”.
Ma per il presidente di Federalberghi i limiti non risiedono solo in una mancanza di chiarezza di intenti a livello istituzionale. L’offerta ricettiva spesso è insufficiente e obsoleta, si lavora poco sui mercati esteri e non si ragiona in ottiche di lungo periodo. Così, se incalzato sul perché la stagione in Spagna duri da marzo a ottobre, rispetto all’italiana giugno agosto, risponde: “Ma in Spagna i voli ci sono sempre. Provi ad andare ad Olbia in autunno. Se non ci sono flussi gli alberghi chiudono, se non ci sono turisti i voli diminuiscono. Gli spagnoli hanno sviluppato gli aeroporti utilizzando fondi europei. Noi no. Vado avanti? Non abbiamo un tour operator nazionale che porti turisti. Non c’è un portale del turismo”.