Hotel dopo il sisma: parla Federalberghi

"Nelle province toccate dal terremoto l'industria del turismo dà lavoro a circa 50mila persone. Ora che tutto il sistema sta soffrendo gravemente, buona parte di questi posti è a rischio". A fare il punto sul conto salatissimo che le imprese del ricettivo colpite dal sisma potrebbero pagare nei prossimi mesi è il direttore generale di Federalberghi, Alessandro Nucara (nella foto).

"In particolare - evidenzia - gli imprenditori coinvolti direttamente dal terremoto ora sono alle prese con strutture che hanno subito danni strutturali". Un gruppo di imprese che, aggiunge Nucara, "vive ancora una fase di emergenza a cui seguirà, presumibilmente, una fase di ricostruzione, e per le quali si prospettano, purtroppo, alcuni anni di sofferenza".

Le cifre degli sfollati
Pesante anche l'impatto sugli alberghi risparmiati dalle scosse ma "dove, a causa dell'onda mediatica, è convinzione sia diventato pericoloso soggiornare". Incerta, infine, appare anche la situazione vissuta dalle strutture che "dal 28 agosto scorso (data della prima scossa n.d.r.) stanno ospitando gli sfollati e che - rileva Nucara -, qualora non arrivassero i pagamenti o gli adeguamenti delle rette all'osso, si troverebbero a fronteggiare un'altra grave crisi".

Secondo i dati della Protezione Civile, al momento sono 9.978 le persone ospitate in alberghi e strutture ricettive di Marche, Umbria, Lazio e Abruzzo. Di queste circa 3.200 alloggiano in strutture del proprio territorio e oltre i 6.700 lungo la costa adriatica e sul lago Trasimeno.

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