Qualità della vita, Bologna strappa lo scettro a Milano

La pandemia da coronavirus ha stravolto la quotidianità di tutte le città italiane, ma come ha impattato sulla qualità della vita? A provare a rispondere a queste domande è la classifica del Sole 24 Ore che, tra lockdown e quarantene, ha misurato il benessere delle città italiane ponendo al primo posto Bologna a scapito di Milano che, vincitrice sia nel 2018 che nel 2019, perde 11 posizioni, soprattutto a causa del crollo del Pil pro capite in base alle stime 2020.

Il peso della pandemia
Novanta gli indicatori presi in esame, di cui 60 aggiornati al 2020. Un aggiornamento necessario, vista l’eccezionalità della situazione in atto, che ha imposto l’inserimento tra i parametri dell’indice dei casi Covid rilevati ogni mille abitanti, l’unico indice che è stato pesato maggiormente rispetto agli altri. Invariate le altre aree tematiche: Ricchezza e consumi; Demografia e salute; Affari e lavoro; Ambiente e servizi; Giustizia e sicurezza; Cultura e tempo libero.

Emilia Romagna in positivo
Bologna, oltre a essere prima, traina un po’ tutte le province dell’Emilia Romagna, di cui ben cinque su nove si incontrano tra le prime venti: oltre a Bologna, Parma (ottava), Forlì Cesena (14sima), Modena (15sima) e Reggio Emilia (17sima).

Il crollo delle città d'arte
Molto penalizzate, invece, le città turistiche come Venezia (33sima, in calo di 24 posizioni), Roma (32sima, -14), Firenze (27sima, -12) oppure Napoli, che scivola al 92esimo posto perdendo 11 postazioni. Peggiorano anche le province di Puglia e Sardegna, e poi Salerno, Siracusa e Ragusa.

In controtendenza solo la Liguria, tutta in miglioramento, dove addirittura Genova (19esima) celebra la riapertura dopo il crollo del ponte Morandi, recuperando 26 posizioni.
Sul podio, insieme a Bologna, salgono Bolzano al secondo posto e Trento al terzo, mentre fanalino di coda è Crotone.

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