Aeroporto di Cagliari, l’a.d.: “Serve una soluzione per la continuità territoriale”

“In queste condizioni potremo resistere fino al 31 dicembre, al massimo. Poi il tempo sarà esaurito”. Così, Renato Branca, amministratore delegato di Sogaer, fa il punto sul periodo particolarmente difficile che sta affrontando l’aeroporto di Cagliari e lancia un appello al Governo, affinché si trovi una soluzione rapida per garantire la continuità territoriale e la sopravvivenza dello scalo.

In un’intervista a La Nuova Sardegna, l’a.d. spiega che “se in questi giorni non riusciremo a programmare la prossima stagione con le compagnie low cost e con i voli in continuità territoriale, avremo altri danni gravissimi oltre a quelli causati dal Covid-19”.  Una situazione che rischia di far allontanare dallo scalo anche le major. “L’impossibilità di programmare il futuro rischia di far scappare anche Klm, British Airways, Lufthansa. Ci chiedono certezze che al momento non possiamo offrire”, ha dichiarato.

Serve una soluzione
Lo scalo chiede perciò “una soluzione per la continuità territoriale, ma è necessario che vengano rispettati perlomeno i patti. Alitalia non può tagliare i voli perché l’indice di riempimento è basso. Questa non è continuità territoriale”.

La situazione
Nel frattempo la situazione finanziaria dello scalo, che impiega 540 dipendenti, è precaria. “Chiuderemo il bilancio in negativo, ma copriremo le perdite con le nostre riserve - ha spiegato Branca -. Abbiamo investito 250mila euro per i misuratori di temperatura, i macchinari per la sanificazione e per la sicurezza del personale dell’aeroporto. Per questo è necessario che lo Stato rompa gli indugi e si comporti come sta accadendo altrove. Non abbiamo ricevuto un euro nonostante Assaeroporti abbia chiesto 800 milioni allo Stato. Ora possiamo solo attendere.”

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