Spese extra in voloIl business miliardario per major e low cost

Trasporti
- 26/09/2016 16:30

Spese extra in voloIl business miliardario per major e low cost

Indietro non si torna. La dura legge delle ancillary revenue si è trasformata in un diktat nelle politiche di pricing delle compagnie aeree e il giro d’affari che oggi viene generato ha un’entità impressionante, ormai prossima ai 40 miliardi di euro. E tutto dando anche la possibilità ai potenziali clienti di pagare il minimo indispensabile per ogni biglietto.

Ogni viaggiatore oggi paga in media 15 euro in più rispetto alla tariffa base prescelta: soldi sborsati in fase di prenotazione per ottenere il sedile con uno spazio maggiore per le gambe oppure per avere un accesso prioritario ed evitare code. Senza dimenticare il classico bagaglio extra in stiva. Ma le voci si stanno moltiplicando velocemente, soprattutto in direzione dei servizi extra pensati per fornire ai viaggiatori un esperienza di viaggio ancora più personalizzata.

Tutti i numeri
La certificazione dell’entità del business oggi arriva dall’annuale analisi di IdeaWorks: 36 miliardi di euro sommando le 67 compagnie che hanno reso noto quanto guadagnato con i servizi ancillary. Un podio tutto americano con United, American e Delta (oltre 13 miliardi in tre) e una sorpresa per il quarto posto, il primo europeo: qui non si trova Ryanair, come tutti potevano attendersi, ma Air France-Klm. Per la low cost di Michael O’Leary, invece, solo il sesto posto con 1,4 miliardi.

L'analisi
Analizzando la spesa media per viaggiatore emerge poi il ‘caso’ Spirit Airlines, che con 52 dollari procapite sbaraglia la concorrenza. Basti pensare che in easyJet la cifra si ferma a 21 e addirittura a 16 in Ryanair. Sul tema, inoltre, il Corriere della Sera ha effettuato anche un indagine prendendo in esame alcune rotte europee e confrontando l’incidenza sul prezzo finale per low cost e major: nel primo caso il risultato prevede il raddoppio rispetto al prezzo di partenza, mentre nel secondo, grazie anche a policy più inclusive e a costi base più elevati, l’aumento rimane sotto il 50 per cento.