Cio in allarme per gli impianti olimpici di Cortina, allo studio il piano B

Un piano B da attuare nel caso quello veneto fallisse. Questo l’obiettivo del Comitato Olimpico Internazionale che, allarmato per i ritardi nella costruzione della pista di bob a Cortina, sta pensando a una soluzione alternativa. Oggi, perciò, il Cio incontrerà in modo riservato i gestori degli impianti di Lake Placid negli Stati Uniti, di Saint-Moritz in Svizzera e di Innsbruck in Austria, le tre località che lo scorso anno avevano presentato i progetti più convincenti per ospitare le gare all’estero, che ora dovranno tenersi pronte a metterli in pratica.

“I lavori - ha dichiarato Christophe Dubi, direttore esecutivo dei Giochi Olimpici, alla tv svizzera Rsi - sono iniziati con estremo ritardo e le statistiche dimostrano che mai prima d’ora una pista è stata costruita in così poco tempo. C’è un rischio importante per il completamento del progetto e per assicurarne l’adeguata sicurezza”.

Non ci saranno più deroghe - ha aggiunto -: se ci fossero altri ritardi nel corso della prossima estate si dovrebbe decidere di sospendere i lavori e di non omologare l’impianto. Spetta agli organizzatori scegliere l’alternativa più convincente, noi siamo a favore di Saint-Moritz per la vicinanza a Livigno”.

Il bando per la costruzione dell’impianto di Cortina, spiega Corriere della Sera, è stato assegnato lo scorso 2 febbraio alla Pizzarotti di Parma per un importo base di 81 milioni di euro. Cortina è stata preferita a Cesana Torinese, che pure aveva proposto una rapida ristrutturazione del budello già esistente.

Cortina si difende parlando di “avanzamento dei lavori poco visibile ma concreto” e addirittura di anticipo sul cronoprogramma, ma lo scetticismo del Cio resta alto. L’impianto dovrà essere pronto per il collaudo il 15 marzo 2025.

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