Le associazioni degli agenti di viaggi ai governi: “Riaprite le frontiere”

L'Asta, insieme all'Associazione delle agenzie di viaggio sudafricane Asata, all’associazione delle agenzie di viaggio canadesi Acta, all'associazione degli hotel e del turismo dei Caraibi, a Ectaa e a Wtaaa, si uniscono per richiedere compatte ai leader di governo di accelerare in direzione della revoca di tutti i divieti di viaggio specifici per paese e regione.  

Nel momento in cui si prendono decisioni nell'interesse della salute pubblica - ricordano le associazioni come riportato da Traveldailynews - i governi hanno l'obbligo di fornire risorse finanziarie alle industrie più colpite dalle loro decisioni. La chiusura delle frontiere e l'attuazione di nuove restrizioni colpiscono milioni di dipendenti nel settore dei viaggi e del turismo e stanno generando un forte impatto sui già complessi viaggi internazionali.

Fino ad ora, lamentano le associazioni, le risposte dei governi sono state nella migliore delle ipotesi disomogenee. Ad esempio, il Canada ha promesso sostegno alle imprese dipendenti dai viaggi in quel Paese fino a maggio 2022 e le associazioni sollecitano gli altri leader globali a seguire l’esempio.

Dal canto suo, l'Organizzazione mondiale della sanità sostiene che in generale le prove mostrano che limitare la circolazione di persone e merci durante le emergenze di salute pubblica è inefficace nella maggior parte delle situazioni. I divieti di viaggio verso le aree colpite o il divieto di ingresso ai passeggeri provenienti da aree colpite di solito non sono efficaci nel prevenire l'importazione di casi, ma possono avere un impatto economico e sociale significativo. Questo è in linea con la più recente analisi del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, che conferma che le restrizioni ai viaggi generalmente non hanno un impatto efficace sulla diffusione del virus in Europa.  

Le associazioni chiedono pertanto ai governi di tutto il mondo di dare la priorità alla distribuzione globale dei vaccini pur continuando a sostenere la libertà di movimento utilizzando misure scientificamente testate: mascherine, protocolli sanitari avanzati, requisiti di test ragionevoli e credenziali di vaccinazione.

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