Viaggi d’affari e rincariL’ombra turboinflazione

Il mercato italiano del business travel ha superato il periodo di incertezza seguito alla pandemia ed è pronto a reinventarsi. La conferma arriva puntuale dall’analisi presentata da American Express, che in collaborazione con Diciottofebbraio ha fornito una chiave di lettura delle prospettive future.

“A livello generale – ha spiegato David Jarach, executive chairman di Diciottofebbraio e docente all’università Bocconi di Milano - la ripresa post pandemica nel 2023 può dirsi compiuta. Il 2024 segnerà, per ciò che concerne l’Europa, il pieno recupero della industry Business Travel, con valori di transito agenziale finalmente superiori rispetto al pre-pandemia. Nel caso dell’Italia, in realtà, la piena ripresa sarà raggiunta solo nel 2025, al netto delle possibili nubi geo-politiche e macroeconomiche ad oggi ancora non quantificabili". Un po’ diverso appare lo scenario se rapportato al comparto aereo, dove "nell’arco temporale 2020-2025 mancano all’appello qualcosa come 250 milioni di passeggeri rispetto al pre pandemia”.

Analizzando i dati elaborati su fonti Iata e Skift Travel Health Index, Jarach rileva come la ‘turboinflazione’ abbia portato a un deciso incremento dei prezzi delle camere d’albergo in Europa su tutti i segmenti considerati, con picchi per quanto riguarda il segmento lusso, dove l’Ari (Average Rate Index) comparato fra marzo 2023 e marzo 2019 risulta pari a 143.

Jarach interviene anche sul tema della sostenibilità, che incide sul valore medio del viaggio business: la ricerca indica che ben il 38% del campione è disposto a spendere un massimo del 5% in più a beneficio di un viaggio più sostenibile e solo il 3% sia disponibile a investire oltre il 20% in più. Ancora troppo poco, malgrado sulla carta le aziende siano impegnate in prima persona a gestire la transizione in direzione di un approccio più ecologico.

Fra le tematiche in primo piano anche l’emergere di nuovi trend, come quello del bonding, che prevede lo spostamento in altre città insieme al proprio team per organizzare momenti di lavoro.
Cattive notizie invece per il bleisure: la possibilità di abbinare il business a una pausa relax, a detta di alcuni dei relatori presenti nel post pandemia non è più un’ipotesi favorita dalle politiche aziendali e comunque viene generalmente proposta solo nel caso in cui il cambio data consenta un risparmio economico che ripaghi i servizi aggiuntivi offerti.

Ecco quindi i topic che influenzeranno il business travel nel 2024. Innanzitutto, aumenteranno le tariffe di tutti i servizi: “La turboinflazione è destinata a proseguire e con essa i prezzi continueranno a lievitare. Le aziende daranno vita a travel policy nuove, adeguate ad assecondare il fenomeno inflattivo”.
La flessibilità, con l’incisiva presenza dello smart working, “è destinata a tramontare in favore di una maggiore presenza fisica in ufficio e di forme ibride nelle modalità di lavoro”.
Infine, la sostenibilità, un tema che resterà centrale per le aziende, “impegnate a scegliere viaggi dal minor impatto possibile”.

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