Riviera romagnola: sì alla tassa sull’ombra, ma ridotta a metà

Gli stabilimenti balneari del riminese dovranno pagare l’Imu, ossia quella che è già stata ribattezzata la ‘tassa sull’ombra’.

Nel 2018 l’agenzia delle entrate territoriale di Rimini aveva infatti fatto pervenire agli stabilimenti balneari una serie di cartelle esattoriali in cui, con un revisione delle rendite catastali, veniva introdotto il pagamento dell’imposta anche sulla zona occupata da ombrelloni e lettini.

Motivo: anche quella zona è fonte di reddito, non solo le cabine, i bar o gli altri fabbricati.

Il tesoretto complessivo, secondo le cartelle, sarebbe stato di 500 mila euro su scala provinciale. Cifre che, moltiplicate per le annualità scoperte - dal 2012 a oggi - portavano a oltre 4 milioni di euro. Uno tsunami sui balneari.

A fronte di una specie di rivolta fatta di circa 400 ricorsi da parte dei baneari della zona, la Commissione tributaria ha stabilito l’annullamento parziale degli avvisi recapitati alle imprese, riducendo la quota richiesta di circa il 50%.

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