Ostello Bello, da dieci anni una 'casa' per i viaggiatori

Dieci anni fa l’idea: creare un ostello che potesse essere accogliente per i propri ospiti, sul modello di una vera e propria casa dove i giovani da ogni parte del mondo potessero trovare un rifugio sicuro e una base dalla quale partire per esplorare la destinazione. Oggi Ostello Bello è una realtà consolidata, capitanata dai tre soci e amici di un tempo, che hanno saputo dare consistenza imprenditoriale a un progetto nato dalla propria esperienza personale.

Come a casa
“A casa nostra – spiega al Corriere della Sera Carlo Dalla Chiesa, uno dei tre soci fondatori – l’accoglienza è tutta italiana: avrai sempre un buon piatto di pasta e una famiglia di amici con cui condividerlo”. Il posizionamento delle strutture del circuito, cominciato da Milano e ampliatosi poi a Como, a Bevagna in Umbria per arrivare fino al lontano Myanmar, è alto e le location sempre centrali. Ogni anno gli ostelli ospitano circa 200mila ragazzi.

Un posizionamento alto
E sono arrivati i tributi come miglior ostello, un riconoscimento che premia sia la multiculturalità, sia  l’apertura a etnie, religioni, genere, orientamento sessuale diversi. Un altro tratto distintivo di Ostello Bello è quello di “Portare avanti progetti che hanno a che fare con la poesia, l’arte, la scienza, sostenendo le realtà che investono nel rendere possibile ogni forma di passione”.

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