Terremoto due anni dopo: ancora oltre mille le persone ospitate in hotel

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- 24/08/2018 10:27

Terremoto due anni dopo: ancora oltre mille le persone ospitate in hotel

Alle 3,36 di questa mattina 239 rintocchi di campana e 239 nomi letti uno a uno. Così Amatrice ha voluto ricordare le vittime del terremoto che, due anni fa, la rase al suolo. Anche ad Arquata del Tronto si sono commemorati i morti di quel terribile 24 agosto 2016; alle fiaccolate nelle due cittadine hanno preso parte il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il vicepremier Luigi Di Maio. Intanto ad Amatrice i lavori vanno avanti, la strada che attraversa il centro del borgo è di nuovo percorribile e da qualche giorno c’è anche un trenino che, gratuitamente, porta i visitatori alla scoperta della nuova Amatrice.

Federalberghi: ferite ancora aperte
Territori che hanno voglia di rinascere ma le cui ferite, come spiega Federalberghi, sono ancora aperte. Basti pensare che - secondo i calcoli della Federazione - sono ancora 1.100 le persone ospitate negli alberghi delle Marche, in attesa di poter rientrare nella propria abitazione o di avere una nuova casa. A queste si aggiungono altre 340 persone alloggiate negli alberghi di Ischia in seguito al terremoto di Casamicciola del 21 agosto 2017.

Si tratta di numeri importanti, anche se ben distanti dai valori di picco registrati nel momento di massimo impegno, con oltre 13.000 persone in Italia centrale e circa 2.000 ad Ischia.

"Per tutti gli albergatori che hanno collaborato con la protezione civile - dichiara Emiliano Pigliapoco, presidente di Federalberghi Marche e consigliere nazionale di Federalberghi (nella foto) - questa è stata un’esperienza umana straordinaria".

"Persone dalla grande forza d'animo"
"L’organizzazione dell’accoglienza ha richiesto e tuttora richiede un grande impegno - prosegue Pigliapoco -, ma ogni sforzo nostro e dei nostri collaboratori passa in secondo piano di fronte alla forza d’animo ed alla dignità con cui le persone hanno affrontato le difficoltà, nonostante il dolore derivante dall’aver perso tutto”.