Sardegna: lo sport come alternativa per destagionalizzare i flussi turistici

Dal MotoGp al golf, dalla finale di Champions League ai grandi eventi come il Carnevale di Rio de Janeiro, la Tomatina di Buñol, l'Oktoberfest di Monaco o il festival musicale Coachella, in California: sono le nuove motivazioni che spingono le persone a mettersi in viaggio.

Gare agonistiche e manifestazioni identitarie rappresentanto il motore del turismo moderno, ma non nei termini in cui li abbiamo sempre pensati. Se, infatti, mostre, monumenti e festival hanno funzionato finora, gli ultimi trend emergenti evidenziano come l'atteggiamento dei consumatori stia cambiando radicalmente.

Di conseguenza, anche l'offerta deve adeguarsi. In che modo? Una risposta arriva dalla seconda edizione di Sardinia Tourism Call 2 Action, l'appuntamento formativo organizzato da Geasar all'aeroporto di Olbia e rivolto agli operatori della filiera turistica. "Cultura e sport sono due attrattori in crescita - ha spiegato Josep Ejarque, coordinatore scientifico dell'incontro -, ma occorre partire da un punto fermo: le proposte passive, quelle dove ci si limita a guardare, non vanno più. I visitatori vogliono divertirsi, essere coinvolti e agire in prima persona".

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