Turismo e pandemia, l’appello ai governi: “Il divario vaccinale deve finire”

I leader mondiali non sono stati in grado di dar vita a un progetto di distribuzione dei vaccini anti Covid-19 ai Paesi in via di sviluppo rischiando non solo la ripresa del turismo in quelle nazioni, ma anche la rinascita di nuove varianti del virus. È questa la valutazione del panel di esperti riunitosi al Wtm di Londra nel corso della International Tourism and Investment Conference.

Elena Kountoura, membro del Parlamento europeo ed ex ministro del Turismo greco, ha parlato di un “enorme divario vaccinale” tra destinazioni con un alto tasso di immunizzazione – come Gran Bretagna, Ue e Stati Uniti – e interi continenti come quello africano. “Solo una dozzina di nazioni ha attualmente la capacità di sviluppare vaccini contro il Covid – ha aggiunto -, ma nessuno può essere al sicuro finché tutti non sono al sicuro".

"Non possiamo trattare l'Africa come un'isola – ha aggiunto Taleb Rifai, ex segretario generale dell'Organizzazione mondiale del turismo delle Nazioni Unite -, non possiamo trattare il mondo come se fosse diviso in due pianeti distinti" ha sottolineato, come spiega TTG Media, sostenendo la necessità di mettere a punto test più rapidi ed economici per consentire al turismo nel continente di continuare.

Cuthbert Ncube, presidente dell'African Tourism Board, ha affermato che è necessaria una "risposta globale per risolvere una pandemia globale". "Parliamo tanto di globalizzazione, ma non è stato così durante la pandemia" ha aggiunto, invitando le nazioni africane a cooperare tra loro per "porre fine alla nostra dipendenza" dall'assistenza delle nazioni d'oltremare.

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