Voucher, spunta l’ipotesi del contratto verbale

L’approvazione della manovra correttiva al Dl 50 del 2017 ha sancito l’abolizione dei vecchi voucher, introducendo la possibilità per i titolari di impresa di potersi avvalere di prestazioni di lavoro occasionale. Prestazione che prevede come modalità di utilizzo il contratto di prestazione occasionale, che ora può essere stipulato ‘senza contratto’.

Non si tratta di un gioco di parole. Secondo il chiarimento del Sole 24 Ore, alla voce ‘contratto di prestazione occasionale’ l’articolo 54 bis dispone che il rapporto lavorativo non abbia bisogno della forma scritta per essere siglato.

Il contratto può essere anzi stipulato oralmente tra le parti e formalizzato semplicemente attraverso la registrazione sulla piattaforma telematica dell’Inps.

Limiti da rispettare
In questo caso, quindi, le prestazioni occasionali avrebbero la stessa valenza delle precedenti remunerate con i vecchi voucher, ovvero considerate come 'prestazioni senza contratto'. Restano comunque da rispettare limitazioni imposte dalla normativa in termini di durata delle prestazioni e tetto massimo di remunerazione. La formula lavorativa non può superare il concetto di ‘saltuarietà’ e non può quindi protrarsi per lungo tempo. Sul fronte monetario, il datore di lavoro può acquisire prestazioni occasionali fino a un importo complessivo e non superiore ai 5mila euro.

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