L'agente...maltrattato

Che la professione dell'agente di viaggi sia sempre meno considerata non è un segreto.

Spesso chi entra nei nostri uffici lo fa dopo aver navigato giorno e notte tra forum e recensioni, ostentando il proprio sapere e raccontando con orgoglio mal celato di quel viaggio a Londra prenotatosi autonomamente, spendendo due euro in sei persone.

L'apoteosi di norma si verifica a ferragosto e capodanno quando, non trovando nulla di appetibile on line, si presentano in agenzia con la mitica frase "siccome in internet non ho trovato nulla sono passato a vedere in agenzia se c'è qualcosa".

Della serie "l'ultima spiaggia"...Ma questo è il segno dei tempi che cambiano e bisogna farsene una ragione, contrattaccando ove possibile con la propria esperienza e professionalità.

Lo screzio telefonico che ho avuto con una possibile cliente qualche giorno fa è però stato paradossale.
"Stiamo interpellando diverse agenzie di viaggi per il nostro viaggio di nozze a Mauritius e vorremmo passare a ritirare un po' di vostre proposte venerdì" è stato l'esordio della promessa sposa.

Non vi nascondo che questo è il genere di approccio che mi fa venire l'orticaria, ma ciononostante provo a spiegare alla cliente che la nostra prassi non è quella di stampare preventivi a caso, ma di analizzare le esigenze e proporre soluzioni adeguate.

"Io non le ho mica chiesto di essere analizzata, voglio dei preventivi e poi sceglierò" è stata la cortese risposta della gentil fanciulla che, ne sono certo, avrà un matrimonio felice e soprattutto duraturo.

Avei potuto mettere da parte l'orgoglio in ragione del business, ma purtroppo anch'io ho il mio bel caratterino e mi sono congedato rifiutando di partecipare all'asta: una persona che lavora va rispettata, qualunque sia la propria professione, mentre appare evidente che in molti casi, personaggi come ad esempio la "principessa" in cui mi sono imbattuto io, non abbiano la minima considerazione per il prossimo e, a mio parere, non meritano a loro volta considerazione e riguardo.

Indubbiamente questo è un caso limite, ma ho voluto raccontarlo perchè mi piacerebbe che ognuno di voi fosse pronto a rispondere per le rime (ma sempre con educazione per non passare al torto) a chi dovesse maltrattare in questa maniera la vostra professionalità.

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