Quel curioso rapporto fra giornali e turismo

Inutile dirlo. È un rapporto davvero complicato, ma se ben costruito può portare lontano. Come tutte le cose, del resto.

Parlare di turismo su un giornale (o su un'agenzia stampa web) non è come dirlo, bisogna rispettare una serie di equilibri e di regole del gioco non sempre chiare a tutti, talvolta con ottimi risultati, altre volte meno.

Ne ha parlato ieri sera il direttore di TTG Italia, Remo Vangelista, nel corso del seminario del ciclo 'Contaminazioni in viaggio', dedicato al racconto del prodotto turistico, al Circolo dei lettori di Torino.

Velocità e validità della notizia, il rapporto con gli uffici stampa "che dovrebbero a volte essere più dentro il mercato e insegnare agli imprenditori a comunicare" dice Vangelista, sono solo alcuni dei temi toccati.

E poi far capire quale notizia "vale la pena" e quale no, in un mondo veloce che le news un momento dopo l'altro le crea, le vive e se le dimentica. "L'importante è che la comunicazione sia fatta in maniera chiara".

Altri fattore imprescindibile, "il saper fare delle scelte, prendendo posizione" prosegue il direttore responsabile di TTG, "altrimenti poi è inutile lamentarsi del mancato ritorno degli investimenti".

Non manca un accenno a quello che sarà il futuro della comunicazione turistica, destinata con l'evolvere del tempo a dover fare i conti con sfide sempre nuove. "Per le aziende, spesso, uscire sul giornale è una questione di 'prestigio', ma per il lettore il mezzo più veloce di fruire la notizia è il web". Un domani neanche troppo lontano, poi, il passo successivo "passerà anche dal video".

L'importante resta "l'immediatezza, la diversificazione dei target e la selezione - chiude Vangelista -, concentrandosi su quei canali in grado davvero di generare valore".

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