Il commento del direttore
Remo Vangelista
"Malgrado i conflitti, il turismo continua a crescere, perché viaggiare è nella natura delle persone. Se l'Italia vuole avere un ruolo da protagonista in questa crescita, deve adeguarsi e imparare a non abusare della sua posizione di forza".
Ha idee molto precise sul lavoro che devono fare le destinazioni del mondo della competizione globale Salih Cene, presidente mondiale dello Skal International, che ha partecipato come ospite all'ultima edizione di TTG Incontri in rappresentanza dell'associazione che riunisce imprenditori ("ma soprattutto amici" precisa) di 95 Paesi del mondo.
Dall'alto dei suoi 47 anni di esperienza nell'hôtellerie con diversi ruoli, fra cui la creazione di Elite Hotels Inc con il tour operator tedesco Att e la direzione generale del gruppo Otium Hotels International, Cene indica la strada maestra per partecipare alla crescita di un comparto che, sottolinea "produce il 20 per cento del prodotto interno lordo del mondo".
Secondo Cene, il problema della Penisola è non essere stato in grado di reggere il passo con la competizione globale delle altre destinazioni. "Va considerato che l'Italia è uno dei Paesi più cari dell'area mediterranea, se non il più caro, dal punto di vista dell'accomodation - dice - ma spesso il valore dell'offerta non corrisponde al prezzo richiesto. Gli hotel sono vecchi e dovrebbero rivedersi, così come le infrastrutture". C'è un gran lavoro da fare, quindi, sia per gli imprenditori "sia per il Governo, che potrebbe aiutare".
La percezione dell'Italia all'estero dal punto di vista turistico è, però, meno negativa di quanto invece si senta dire nella Penisola. "È però necessario - aggiunge Cene - non dormire sugli allori. È evidente che alcune destinazioni italiane sono desiderate da tutti, per vederle almeno una volta nella vita, ma oggi orientare i flussi turistici è meno facile di un tempo".