Liquidità da investire, opportunità commerciali o voglia di diversificare la propria attività: può capitare di frequente che un agente di viaggi decida...
Siamo giunti alla fine dell’anno 2025 e, come le varie applicazioni (di musica, serie tv, ecc.) ci suggeriscono i ‘top trend’ dell’anno, proviamo anche noi a voltarci indietro e a tirare le fila delle principali novità fiscali che hanno interessato le agenzie viaggi e i tour operator nell’anno appena trascorso.
Il 2025 è stato un anno di piccoli grandi scossoni normativi per il mondo del turismo: non sempre rivoluzioni, ma cambiamenti pratici che hanno richiesto attenzione immediata da parte di adv e tour operator. Tra priorità emergenti – dalla tracciabilità delle spese alle opportunità di credito d’imposta per investimenti infrastrutturali — chi opera nel settore ha dovuto aggiornare procedure, documentazione e modelli commerciali.
Primo trend: tracciabilità e gestione delle spese di trasferta. La Legge di bilancio 2025 e successivi chiarimenti hanno rafforzato l’attenzione sulla documentazione e sulla tracciabilità delle spese di viaggio, vitto e alloggio sostenute per attività aziendali. Questo significa che note spese, rimborsi e ticket devono essere gestiti con più rigore, per evitare contestazioni fiscali e per conservare il diritto alle deducibilità. Per le agenzie viaggi che gestiscono trasferte di gruppi o staff è tempo di rivedere policy interne e moduli di giustificazione (ne abbiamo parlato qua).
Secondo trend: chiarimenti sull’Iva per il settore (regime del margine “74ter”). L’Agenzia delle entrate ha ribadito e specificato l’applicabilità del regime speciale Iva (art.74-ter) nelle vendite di servizi turistici pre-acquistati e nella rivendita di singoli servizi; chiarimenti recenti aiutano a definire quando si applica il regime del margine e quando invece restano opzioni ordinarie. Per le adv questo è fondamentale: la corretta fatturazione incide direttamente sui prezzi netti e sul margine operativo.
Terzo trend: incentivi e “superbonus” per il turismo. Le misure per la riqualificazione delle strutture ricettive (crediti d’imposta e contributi a fondo perduto) sono rimaste al centro dell’attenzione: il Superbonus turismo/Bonus alberghi ha continuato a offrire opportunità per chi pianifica interventi su strutture ricettive, digitalizzazione e miglioramento infrastrutturale, con scadenze e regole tecniche da seguire per ottenere e utilizzare i crediti. Per tour operator che possiedono o collaborano con ricettività, questi incentivi sono una leva per rinnovare l’offerta (ne abbiamo parlato in parte qua).
Quarto trend: attenzione alla compliance locale - tassa di soggiorno e gestione ospiti. L’aumento della mobilità turistica e alcune iniziative locali hanno spinto i Comuni a rivedere aliquote e procedure per la tassa di soggiorno; per chi gestisce affitti brevi, pacchetti con alloggio o servizi ancillari, la compliance amministrativa è diventata più onerosa e richiede sistemi di reportistica efficienti.
Infine, trend trasversale: digitalizzazione e controllo dei flussi finanziari. Dalla gestione delle ricevute alla cessione dei crediti d’imposta, il 2025 ha confermato che le imprese turistiche più snelle in amministrazione e tecnologia (ERP, pagamenti tracciati, fatturazione elettronica ottimizzata) riescono a sfruttare al meglio le agevolazioni e a ridurre i rischi controllabili.
Conclusione pratica: aggiornare la policy interna sulle trasferte, rivedere la fatturazione rispetto al regime Iva speciale, considerare gli incentivi per investimenti in ricettività e investire in sistemi di controllo e documentazione. Non sono cambiamenti strutturali né particolarmente invasivi, ma rappresentano la differenza tra perdere opportunità fiscali e trasformarle in vantaggio competitivo.
Giulio Benedetti – Studio Benedetti Dottori Commercialisti – www.studiobenedetti.eu – www.travelfocus.it