Ticket a Venezia, la controproposta di Roma: “Meglio una city tax”

Bene la tassa di sbarco a Venezia, ma “si tratta di una misura che ha il limite di essere applicabile solo nelle realtà con confini facilmente identificabili come Venezia, Capri o le isole Eolie. Sarebbe impossibile introdurla a Roma a Firenze. Meglio una city tax sui consumi, dai bar agli esercizi commerciali”.

Lo dice Giuseppe Roscioli, vicepresidente vicario di Federalberghi e presidente di Federalberghi Roma.

Secondo quanto ha dichiarato a Il Sole 24 Ore, infatti, in una città come Roma un ticket di ingresso come quello per Venezia è difficilmente applicabile: “La riscossione sarebbe impossibile, a meno di voler immaginare a qualcosa ad esempio come un gabbiotto sul raccordo anulare…”. Quindi, Roscioli rilancia con una city tax da introdurre al posto della tassa di soggiorno: “L’importo sarebbe minimo, ma su un imponibile molto ampio, perché si pagherebbe su tutti i consumi: dai bar, ai negozi, ai ristoranti ai musei”.

Con la city tax, secondo la stima di Federalberghi Roma, la Capitale potrebbe incassare 300 milioni contro i 120 della tassa di soggiono.

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