Enit, Babbi: "Le battaglie si vincono uniti"

"Le battaglie si vincono uniti e il sistema Italia ha dimostrato troppo spesso di essere frammentato".

Andrea Babbi, direttore generale dell'Enit si presenta con grande determinazione tra i padiglioni dell'Itb di Berlino, deciso a dare un segnale chiaro sia ai colleghi della Penisola in mostra alla Messe, sia agli operatori tedeschi che guardano con una certa prudenza al mercato italiano e cercano rassicurazioni prima di muovere i propri milioni di turisti.

"L'opportunità di rilancio che ci offre questa fiera - incalza il direttore generale - è di ridare forza al prodotto turistico italiano, non solo sulla vetrina tedesca, ma su quella mondiale, che proprio qui a Berlino viene per capire cosa vendere e cosa comprare". Le forze italiane, come osserva giustamente Babbi, si sono infatti presentate ancora in forma troppo individuale.

"Sette regioni sono sotto il padiglione Italia e altre sette si sono presentate autonomamente - rileva il d.g. -, dobbiamo recuperare, e farlo in fretta, affinche non solo per il prossimo anno, ma già per le future occasioni vi siano tutte le Regioni italiane, cosi come enti pubblici e privati a lavorare insieme".

Dal canto suo, l'Enit non intende di certo stare a guardare. "Gli ultimi dati in nostro possesso ci spiegano che nel prossimo quinquennio il 18 per cento in più di turisti sceglierà le ferrovie - commenta Babbi -, grazie all'Alta velocità. Per questo abbiamo firmato un accordo con Trenitalia e Ntv, che grazie ai loro prodotti Frecciarossa e Italo rendono più veloci e confortevoli gli spostamenti nella Penisola".

Indispensabile, poi, recuperare appeal sul mercato tedesco, per troppe stagioni dato come un cliente scontato. "Nei piani dei vacanzieri tedeschi l'Italia è al secondo posto, dietro la Spagna e tallonata dalla Turchia - commenta il d.g. -. Bene, noi ci impegneremo nei prossimi due o tre anni a non farci scavalcare dai turchi e a sorpassare gli spagnoli".

A disposizione per questo intento un budget di 1,8 milioni di euro destinato al mercato di lingua tedesca, "cifre che non vedevamo da almeno cinque anni - conclude Babbi -, che supporteranno anche gli importanti accordi siglati con i più grandi operatori tedeschi".

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