Crociere al bivio I segreti per creare nuova domanda

Non esiste una formula magica, ma il mercato non aspetta.

Il business delle crociere, che continua a macinare risultati di tutto rispetto a livello internazionale, ha subito un rallentamento sul fronte italiano negli ultimi due anni, con le vendite che in agenzia di viaggi continuano a rimanere al di sotto delle attese. Ecco allora che si fa sempre più impellente la necessità di innovare l'offerta, stimolando quanto più possibile nuova domanda.

Ma come riuscire nell'impresa? Dopo un primo boom sul bacino tricolore di un prodotto che agli esordi aveva sapore di 'esotico', i big player dei mari devono provare a reinventarsi, e le strade che si pongono dinnanzi non sono che due.

"Esistono due alternative per dare nuovi margini di crescita al prodotto crocieristico - spiega Francesco di Cesare, presidente di Risposte Turismo, società di ricerca e consulenza del settore e che annualmente organizza l'Italian Cruise Day - : una che fa leva sul prezzo, l'altra che si orienta sulla diversificazione del prodotto".

Il ribasso del prezzo comporta ovviamente "il rischio che, come accaduto nel 2013 e nel 2014, le tariffe arrivino a toccare delle soglie di profittabilità talmente basse da essere improponibili - rileva di Cesare -: innegabile che le manovre sul pricing continueranno ad esserci, ma con la dovuta attenzione da parte dei produttori".

L'altra via è quella della diversificazione di prodotto, strada che però, secondo il presidente di Risposte Turismo, "non deve limitarsi al puro entertainment onboard o all'aumento del numero di ristoranti - precisa -. Il lavoro principale da svolgere riguarda i macrovolumi, innovando piuttosto le formule offerte al mercato". Al pari della classica settimana in villaggio, dunque, anche i sette giorni di crociera standard "dovrebbero essere massicciamente affiancati a proposte più flessibili: alcuni player si sono già lanciati in questa diversificazione, ma il lavoro da fare è ancora molto".

L'altro suggerimento riguarda le formule di 'interporting', "che consentono gli imbarchi non solo dal porto di partenza, ma anche da quelli intermedi" e il segmento crociere invernali: "Per ora la domanda c'è, ma è ancora debole: bisogna lavorarci più massicciamente".

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