Pagamenti virtuali in adv, tra sicurezza e velocità

Tutelarsi dalle frodi, gestire i fornitori e rendere quanto più possibili cashless le transazioni. Sono queste le priorità delle agenzie di viaggi quando si tratta di amministrazione della contabilità e della gestione dei pagamenti. Pagamenti che, data l’avanzata inarrestabile della tecnologia si fanno sempre più virtuali. Ecco allora che spuntano nuove formule, che consentono da un lato di rafforzare uno dei punti deboli del virtual payment, cioè la cyber security, e dall’altro di semplificare i flussi di lavoro.

“Le agenzie italiane non hanno ancora indagato a fondo come affrontare la gestione e il monitoraggio dei pagamenti e spesso non riescono a mettere a fuoco l'esigenza di utilizzare sistemi professionali”. Daniele Aulari, direttore commerciale di AirPlus Italia, nell’ambito dei seminari svoltisi nella eNett Arena a TTG Incontri, commenta così i risultati dell'indagine che l'azienda ha effettuato su 1.600 adv italiane, analizzando i principali sistemi di pagamento verso i fornitori e i gestionali utilizzati, unitamente alle problematiche riscontrate.

Strumenti di pagamento
“Le adv vivono una situazione di scarsa conoscenza degli strumenti di pagamento – rileva Aulari - e subiscono sprechi economici e di tempo”. Un'osservazione, questa, che si specchia nei risultati ottenuti alla domanda sul gestionale utilizzato e che vede il ricorso a 'sistemi fatti in casa', piuttosto che a strumenti gestionali professionali, per un'agenzia su tre.

Per il pagamento dei fornitori, invece, è il bonifico bancario lo strumento più utilizzato. “Oltre il 15 per cento delle adv utilizza un solo uno strumento – spiega Aulari -, spesso il bonifico, mentre 46,5 per cento ne usa due, di solito accoppiando bonifico e carta di credito, mentre il 37,8 per cento aggiunge anche il rid”.

La questione sicurezza
Fanno parte del restante 20 per cento le adv che rilevano alcune problematiche, in particolare sulla sicurezza delle transazioni (36%) e sull'esaurimento o ripristino del plafond (28%).

Il tema della cyber security è caro ai dettaglianti, come evidenzia anche Davide Antonioli, sales manager di eNett International: “Oltre 3 adv su 4 ha avuto problemi di frode o ha indicato la sicurezza come un problema incombente nei sistemi di pagamento”. E fotografando la costituzione del mercato imprenitoriale italiano ne evidenza le debolezze: “Il tessuto imprenditoriale italiano è molto frammentato – spiega il manager - e costituito soprattutto da piccole e medie aziende che, spesso, prediligono metodi di pagamento tradizionali verso i fornitori, rischiando di trovarsi esposti a problemi di sicurezza ed efficienza”.

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