Bleisure e workation
piace la vacanza mix

Crescono le intenzioni di viaggio degli europei per il 2024, con l’Italia che si piazza al secondo posto dopo la Spagna come meta più ambita per i viaggiatori. Lo dice la nuova edizione dell’Osservatorio EY Future Travel Behaviours, che evidenzia come 9 viaggiatori su 10 abbiano in programma di realizzare almeno 1 viaggio per motivi di vacanza e come anche i viaggi per lavoro siano in netta ripresa con un incremento del 8%.

Malgrado la tendenza positiva, il 65% degli europei esprime cautela rispetto all’aumento dei costi legati ai viaggi e non esclude di dover fare qualche rinuncia, mentre il 20% dichiara che la passione per i viaggi supera la preoccupazione sui costi ed è pronto, se necessario, a limitare altre spese.

“I dati della nuova edizione dell’Osservatorio confermano come nel nostro Paese si preveda una crescita dei viaggi sia per motivi di vacanza che di lavoro – dice Claudio d’Angelo, transportation market segment leader di EY in Italia -: le abitudini e i comportamenti dei viaggiatori italiani ed europei continuano ad evolvere, consolidando alcuni trend già esistenti e facendo emergere nuove tendenze. In particolare, si osserva un significativo interesse a unire vacanze e lavoro nello stesso viaggio, dato superiore al 50% rispetto allo scorso anno. Si rileva, inoltre, un forte interesse a utilizzare strumenti di AI soprattutto nella fase di pianificazione dei viaggi come fonte di idee e orientamento alla scelta delle vacanze”.

Le tendenze

I comportamenti e le intenzioni della GenZ, fra gli intervistati dall’Osservatorio, forniscono indicazioni importanti su come evolveranno i viaggi in futuro. Il 71% dei GenZ è interessato a combinare vacanza e lavoro (+27% rispetto alla media), lasciandosi ispirare più delle altre generazioni da social media (51%) e da film e serie TV (23%) per decidere e pianificare i propri viaggi.

Sono molto inclini all’idea di usare un assistente virtuale basato su AI per pianificare i viaggi (59% contro il 45% della media) e si aspettano servizi analoghi a quelli delle principali piattaforme digitali commerciali, come one-click buying (44%, +13% rispetto alla media) e accesso a servizi premium attraverso un canone di abbonamento (27%, +10% rispetto alla media).

I GenZ, inoltre, mostrano una maggiore attenzione al tema della sostenibilità: rispetto alle altre generazioni, sono più disponibili a pagare un sovrapprezzo per compensare le emissioni di CO2, affermano più di tutti di aver fatto in passato scelte di viaggio pensando alla sostenibilità, sono i più interessati ad avere informazioni sulle opzioni di viaggio sostenibili e all’effettiva sostenibilità delle offerte.

Cresce, quindi, l'interesse a combinare vacanza-lavoro nello stesso viaggio: quasi 1 viaggiatore europeo su 2 è interessato a questa possibilità di viaggio. La quota è ancora più alta per le generazioni più giovani: 63% tra i Millennials, oltre il 70% tra coloro appartenenti alla Generazione Z (GenZ). I viaggiatori sono interessati a tutte le principali modalità di mix tra lavoro e vacanza: per quanto riguarda il campione italiano, le modalità preferite sono in ordine (23%) Bleisure, ovvero estendere il viaggio di lavoro con alcuni giorni di vacanza, (21%) Workation, ovvero lavorare in remoto da un luogo di vacanza per un periodo di tempo limitato, (14%) Digital nomadism (lavoro remoto grazie alla tecnologia) e infine (11%) Team bonding, ossia viaggiare con il proprio gruppo di lavoro per rafforzare la coesione.

In viaggio con l’AI: aspettative e preoccupazioni

Emerge un forte interesse dei viaggiatori per l’utilizzo dell’AI. A questo proposito, 5 viaggiatori europei su 10 userebbero un virtual assistant AI per pianificare i propri viaggi e il 13% di Millennials e GenZ ha già utilizzato almeno una volta un chatbot per raccogliere informazioni o per finalità logistiche.

Guardando al futuro, tra chi userebbe l'AI pianificare e gestire i propri viaggi, il 26% ha evidenziato l'utilità di un simile scenario, il 19% la convenienza e la semplificazione e il 18% gli aspetti innovativi, mentre il 14% ha espresso soprattutto interesse e curiosità. Tra chi invece attualmente esclude di usare personalmente l'AI, il 23% ha manifestato un certo timore e il 9% scettiscismo e incertezza.

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