Il commento del direttore
Remo Vangelista
Salta l’aumento di capitale, decade il cda e l’assemblea dei soci viene rinviata al 10 settembre: dopo l’assemblea straordinaria dei soci dell’aeroporto Cristoforo Colombo di Genova si apre un periodo delicato per lo scalo ligure.
Al momento, come riporta Genovatoday, l’azionariato di Aeroporto di Genova è formato al 60% da Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, al 25% da Camera di Commercio di Genova e al 15% da Aeroporto di Roma. A votare contro l’aumento di capitale è stata l’Autorità di sistema portuale, azionista di maggioranza.
Così il presidente Alfonso Lavarello e i consiglieri Giovanni Cavallaro e Barbara Pozzolo hanno rassegnato le dimissioni, facendo decadere il cda, al quale ora spetterebbe sciogliere la società.
La situazione, come riporta Genova24, è precipitata alla fine della scorsa settimana con la mossa della Camera di commercio, che ha esercitato il diritto di prelazione sul 15% che Aeroporti di Roma stava per vendere a Msc nell’ambito di un’operazione che avrebbe posto le basi per una vera privatizzazione dello scalo, ritenuta fondamentale per far crescere il traffico passeggeri e risanare i conti. Ad Aponte è stato poi offerto l’11%, ma ha rifiutato.
Al momento l’aeroporto è pienamente funzionante, con un direttore generale in carica e i lavori di ampliamento dell’aerostazione che procedono, così come il progetto di collegamento con ferrovia e terminal crociere. Ma le strategie a lungo termine sono tornate in discussione. I soci pubblici rimasti in gioco dovranno decidere se e come aprire ai privati ed elaborare un piano industriale capace di arrivare al 2029, scadenza della concessione Enac, con una società in salute.