Extralberghiero e affitti brevi: il Piemonte è di manica larga

Il Piemonte lancia oggi il nuovo regolamento per l’extralberghiero e gli affitti brevi, con il quale la Regione regolamenta durata e termini del mondo ricettivo senza l’insegna hotel.

E se qualcuno paventava scelte estreme, come quelle di Amsterdam o Londra, che hanno imposto agli host di Airbnb e sodali un massimo che va dai 60 ai 90 giorni di libero affitto, può dormire sonni tranquilli: sotto la Mole, infatti, chi affitta in maniera non imprenditoriale può mettere a disposizione la casa per fini turistici fino a 270 giorni all’anno, con un vincolo di apertura minima continuata di 45 giorni.

Il codice identificativo
Nessuna fretta neppure per il Cir, ossia il codice identificativo di riconoscimento, che è previsto come obbligo per chi affitta stanze o immobili a fini turistici per periodi consecutivi fino a 30 giorni: il codice è obbligatorio, ma la procedura di richiesta e assegnazione del codice è momentaneamente sospesa fino a quando non sarà completato l’aggiornamento della piattaforma informatica gestionale.

Sono questi i punti chiave del nuovo regolamento presentato dalla Regione, con il quale il Piemonte si pone all’avanguardia fra le realtà locali nell’affrontare la questione degli affitti brevi. “Abbiamo fortemente voluto portare avanti, insieme al Consiglio regionale, un lavoro di ascolto e di sintesi delle necessità di tutte le categorie che operano in questo settore – spiega Antonella Parigi (nella foto), assessore regionale alla Cultura e al Turismo -. Un’operazione importante con cui abbiamo voluto creare le condizioni migliori per lo sviluppo delle imprese turistiche con forme e modalità innovative, rispondenti alle esigenze dei turisti, nonché garantire la massima equità. Questo regolamento costituisce inoltre un tassello importante dell’opera di riforma e di aggiornamento del sistema turistico regionale che come Giunta abbiamo portato avanti in questi anni”.

Oltre ai periodi di apertura, il documento regolamenta le disposizioni per definire l’imprenditorialità di un’attività di affitto turistico: l’attività di bed & breakfast resta non imprenditoriale in caso di massimo tre camere con sei posti letto mentre quella di affittacamere in caso di massimo due appartamenti in uno stesso stabile per sei posti letto.

La classificazione
Altro elemento significativo è costituito dalla classificazione a stelle che si applicano ora, oltre che ai bed&breakfast, anche alle altre strutture extralberghiere, sulla base di standard definiti nel dettaglio nel regolamento, con l’eccezione degli ostelli e delle case per ferie, per le quali è prevista una classificazione unica.

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