Il commento del direttore
Remo Vangelista
“Continuiamo a perdere quote di mercato e la domanda nazionale affonda”. È Armando Cirillo, responsabile nazionale del turismo per il Pd, ad aprire la prima Conferenza nazionale per il turismo del Partito Democratico, e lo fa fotografando la situazione difficile del settore a cui rispondere con il rilancio della competitività.
“Il turismo globale continua a crescere – evidenzia Cirillo – ma il nostro Paese segna, invece, dei preoccupanti segni di rallentamento”. Secondo i dati Istat diffusi durante il convegno e relativi al periodo compreso tra gennaio e settembre 2012, il Paese ha registrato un calo del 6,8 per cento delle presenze, mentre, nel mondo, gli arrivi internazionali crescono al ritmo del 4 per cento annuo. “I problemi, quindi, non sono legati alla crisi congiunturale – osserva il responsabile –, ma investono nel profondo il sistema organizzativo e la capacità competitiva”.
Ed è proprio al rilancio della competitività che mira il programma di Governo per il turismo del Pd, focalizzato sulla centralità delle piccole-medie imprese e su un rinnovato, ineludibile dialogo tra Stato e Regioni, anche attraverso il ruolo da intermediario dell'Enit.
“Abbiamo istituito un tavolo periodico di coordinamento con le Regioni – assicura, in merito, Andrea Babbi, direttore generale dell'Agenzia nazionale per il turismo - per aprire un dialogo costante tra assessori e dirigenti che permetta alla nostra struttura di diventare più efficiente e di mettersi finalmente in gioco in maniera operativa”.
La chiave del turismo è l'integrazione anche secondo Vasco Errani, Presidente Conferenza delle Regioni. "Abbiamo bisogno di un progetto che ci metta insieme e ridefinisca le responsabilità”. Non è il Titolo V ad interessare Errani, ma “un progetto serio che includa le reti d'impresa – precisa -: un piano industriale complessivo dove la matrice sia il turismo”.
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