Il commento del direttore
Remo Vangelista
Le questioni geopolitiche dominano indubbiamente lo scenario internazionale.
L’impatto sull’industria del turismo si sente, ma al momento non è ancora pesante e soprattutto le limitazioni sono ridotte rispetto al passato. Questo fa pensare che la macchina turistica sia molto più resistente di quanto lasci trasparire.
Sappiamo infatti che negli ultimi 30 anni ha superato e surfato sulle onde di tante crisi.
In questa fase si stanno però delineando nuove destinazioni, un tempo definite marginali. Si tratta di mete che conquistano spazi grazie a innovative campagne di marketing e progetti di largo respiro.
TTG World, il quarto appuntamento dell’anno con il magazine TTG Italia, racconta le storie del turismo fuori dai confini nazionali. Tra il Mar Rosso che risale la graduatoria delle mete internazionali dopo qualche periodo di flessione e gli Stati Uniti che offrono sempre più voli diretti in partenza dall’Italia.
I temi
Sul quarto numero diamo spazio anche a 10 proposte originali che arrivano direttamente dalla redazione di TTG Italia. Ascoltando le vere antenne del mercato (le agenzie di viaggi) abbiamo dato vita a un elenco di esperienze fuori dai circuiti standard.
All’interno anche una sezione di reportage in giro per il mondo, con tagli molto diversi.
Una nostra giornalista ha attraversato l’Inghilterra da Nord a Sud seguendo il sentiero delle cattedrali medievali. E arrivando a fine corsa per dire che la Brexit ha limitato molto il navigare degli inglesi e che alla fine ci mancano anche un po’.
Chi vuole invece assaggiare qualche spizzico di Africa deve leggere il reportage in Madagascar, dove siamo andati anche a scovare un italiano che, arrivato come agente pubblicitario, oggi gestisce una serie di lodge nel Paese. Paese dove puoi trovarti a vivere il profumo del periodo coloniale visitando Antsirabe.
A proposito di destinazioni che sbocciano, siamo andati a scoprire come alcune siano state capaci di creare mete alternative, lavorando anche su laboratori “di pensiero” permanente, come avviene in Thailandia. Paese capace di superare ostacoli e riconfermarsi sempre prodotto a lungo raggio in grado di rispondere a una fascia di mercato che si sposta sempre più verso l’alta gamma.
Quel segmento lusso che Forbes continua a mappare. Ora è la volta del trasporto aereo, con l’assegnazione del primo premio a Emirates. La sua first class sbaraglia il campo internazionale e traccia così un sentiero importante che in qualche modo ritorna ai fasti del passato. La first class un tempo era vanto e motivo di investimenti di molti vettori, mentre ora è abbastanza ai margini (in termini numerici di posti offerti). La tendenza e la forte pressione della domanda potrebbero adesso indurre molte compagnie aeree a fare un passo indietro riportando in vita la prima classe. Perché al luxury non si sfugge.
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