Start up, il primato dell'Italia

Le start up piacciono, incuriosiscono, generano domande: TTG Next prova a rispondere al mercato e registra il tutto esaurito per la tavola rotonda organizzata durante TTG Incontri.

A fare chiarezza su un settore in forte espansione ma di cui si conosce ancora poco è Mattia Corbetta, della segreteria tecnica del Ministero per lo Sviluppo economico: “Abbiamo semplificato il meccanismo di partenza delle start up grazie al Registro delle imprese: a 10 mesi dal lancio sono già 1227 le imprese registrate”.

Primo Paese al mondo a regolamentare il fenomeno dell'equity crowdfunding, l'Italia conta un numero crescente di start up attive in tutti settori, incluso il turismo. I requisiti per entrare nel Registro delle imprese sono pochi: “Non ci sono oneri di registrazione alla Camera di Commercio – sottolinea il manager –: basta essere una società di capitali, avere sede in Italia, un'età inferiore ai 4 anni ed essere improntati all'innovazione”.

L'80 per cento del credito delle banche alle start up, inoltre, è coperto dal Fondo di garanzia, un fattore che riduce il rischio al minimo. Nell'ottica di promuovere gli investimenti, il Ministero ha introdotto anche deduzioni e detrazioni rispettivamente del 17 e del 19 per cento, oltre ad aliquote più alte per le start up a vocazione sociale.

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