Se anche Four Seasons ha paura di Airbnb

Non è proprio paura, ma la sensazione che qualcosa sta cambiando. Il ceo di Four Seasons, quanto di più lontano nell’immaginario collettivo dalle case in affitto di Airbnb, fa squillare un campanello d’allarme: “Sarei ingenuo - dice Allen Smith in un’intervista a Skift – se dicessi di non aver preso in considerazione l’effetto ‘Airbnb’ anche sul nostro target”.

Insomma, anche l’ospitalità di lusso comincia a sentire una certa pressione da parte del portale per gli affitti brevi. Airbnb si sta muovendo molto e molto velocemente.
Qualche mese fa, ha acquisito Luxury Retreats, una società di affitti e servizi per il target upscale. Una mossa che ha messo il portale in diretta concorrenza non solo con Four Seasons, ma con tutti i grandi brand di lusso.

Non solo. Il tema è anche un altro, ed è ben inquadrato da Smith. “È un esempio della velocità con cui il mercato sta cambiando e di come noi dobbiamo essere sempre preparati per rispondere”. Airbnb, dice il ceo di Four Seasons, mostra una capacità di modificare e trasformare la sua offerta sulla base delle mutate esigenze del mercato: una velocità che spesso manca a gruppi alberghieri e catene più strutturati.

Un rischio che non ci si può permettere di correre. Neppure chiamandosi Four Seasons.

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