I redditi dei ministri: conti in tasca a Piero Gnudi

I conti in tasca ai ministri, partiti con la pubblicazione della dichiarazione dei redditi del Governo Monti, non risparmiano il titolare del dicastero del Turismo, Piero Gnudi.

Si legge nella dichiarazione un reddito lordo, come ministro del Turismo, pari a 53.238,51 euro per lo stipendio, 11.309,22 euro per l'indennità integrativa speciale, 135.230,52 euro di indennità per i ministri non parlamentari e 3.503,11 euro di diaria mensile per ministro non parlamentare non residente a Roma. Per un totale, quindi, di circa 240mila euro.

Nel 2010, invece, il reddito complessivo dichiarato era di 1.717.187 euro totali. Spulciando nella dichiarazione, il ministro non presenta proprietà di beni immobili; possiede, però, due automobili del 2008 e un gozzo del 2005 in leasing.

Gnudi afferma, inoltre, di essersi dimesso da tutte le cariche sociali: prima della nomina a ministro era presidente del cda di Emittenti titoli, Tages capital, Sesto immobiliare; consigliere di amministrazione di Alfa Wassermannn, Astaldi, D&C, Galotti, Il Sole 24ore, Unicredit e membro di Assonime. Ha invece mantenuto le cariche in enti senza fine di lucro: presidente del cda di Consorzio Profingest, vicepresidente del consiglio di amministrazione di Consorzio Alma, consigliere della Fondazione Golinelli.

Alla data della nomina, Gnudi deteneva numerose azioni di aziende quotate tra cui Enel, Enel Greenpower, Intesa San Paolo, Mediobanca, Telecom Italia, Unicredit.

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