Schengen, marcia indietro di Bruxelles: saranno i singoli Paesi a decidere

Schengen si sospende, anzi no. La ridda di dichiarazioni contradditorie di queste ultime ore non contribuisce di certo a fare chiarezza sulla possibilità o meno di mettere fine agli accordi di libera circolazione nello spazio europeo.

Ultima, in ordine di tempo, la marcia indietro della Commissione europea che, per bocca della portavoce Natasha Bertaud, si affretta a dire che “non c’è alcuna sospensione di Shengen sul tavolo”.

Di fatto, però, orala palla passa ai singoli Paesi, per i quali gli articoli 23, 25 e 26 del codice comunitario prevedono di poter prolungare al di là dei sei mesi massimi previsti la durata del ripristino del controllo alle frontiere.

La Germania si è già detta pronta a un prolungamento, ma per decidere se potrà attuare questa norma ci sarà bisogno dell’accordo del Consiglio, su parere della Commissione.

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