Compagnie di crociere alla ricerca di una maggiore marginalità

Strategie diverse ma un solo obiettivo: aumentare la marginalità e giocare d'anticipo per evitare il calo di passeggeri.

Le maggiori compagnie di crociera si confrontano all'Italia Cruise Day e le scelte messe in campo riflettono idee chiare e posizioni precise. "Gli ospiti di una crociera non sempre sanno distinguere tra un'azienda e l'altra - è l'opinione di Norbert Stiekema, executive vice president sales&marketing di Costa Crociere -, ma diversificarsi è un aspetto fondamentale altrimenti resta solo una questione di prezzi: ecco perchè abbiamo lanciato la nuova linea di prodotto neoCollection".

Secondo Domenico Pellegrino, direttore generale di Msc Crociere, il calo di passeggeri corrisponde a una diminuzione dell'offerta: "C'è anche un problema di costi, sia per quanto riguarda l'aspetto portuale che l'aumento del carburante". Un aspetto fondamentale nella strategia delle compagnie riguarda la capacità: Royal Caribbean, sottolinea il direttore generale Italia, Gianni Rotondo, arriva da un anno di riduzione dei posti sul Mediterraneo: "Ma non è un disinvestimento - puntualizza il manager -, anzi è una razionalizzazione che combatte contro il rischio di trasformarsi in un prodotto di massa dove vince solo il prezzo finale".

L'Italia rimane comunque un bacino fondamentale di investimento per tutti i player crocieristi: "La domanda italiana per noi è cresciuta", conferma Domenico Pellegrino per Msc. Stessa puntualizzazione anche per Norbert Stiekema di Costa Crociere: "Noi siamo una compagnia italiana, abbiamo il tricolore come bandiera e l'Italia è e resterà il nostro primo mercato". Previsioni di crescita sulla Penisola anche per il terzo grande polo crocieristico, Royal Caribbean: "La domanda italiana è molto importante - conferma Gianni Rotondo -, avremo sempre navi in Italia e nel Mediterraneo".

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