Il commento del direttore
Remo Vangelista
Sorridente come sempre ma più rilassato del solito, Thomas Eggert, country manager Italia di Lufthansa, accoglie gli ospiti sulla terrazza del Gruppo nella periferia nord di Milano.
Stringe mani, brinda con birra artigianale, si fa fotografare nel set allestito appositamente per l'evento: una festa estiva in piena regola, beneficiata dal meteo. E probabilmente il suo ultimo evento nel ruolo che negli ultimi 5 anni l'ha visto a capo della divisione italiana della compagnia tedesca.
Perché Thomas Eggert da metà agosto torna a Francoforte col titolo di 'head of global and strategic accounts': in pratica, ammette dopo aver cercato per tutta la sera di sfuggire a ogni intervista, "mi occuperò soprattutto di Dmc e corporate".
Lasciare l'Italia, racconta, gli dispiace, "perché non esiste un altro paese al mondo dove si vive così bene. Ma sono in Lufthansa da 16 anni, ho iniziato nel cargo e poi ho sempre girato: ora è arrivato il momento di mettere radici".
Al suo successore, in arrivo da Parigi, lascia una poltrona che negli ultimi anni ha dovuto navigare in acque agitate: "Ci sono state alcune polemiche e non solo in Italia - commenta -: ma fa parte del processo di trasformazione che abbiamo innescato e vissuto come azienda".
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