Alitalia, via libera al commissario Ecco chi la salverà

È una giornata decisiva quella di oggi per Alitalia. Dopo lo scorso 24 aprile, data in cui si è chiuso il referendum tra i dipendenti di Az che hanno optato per il ‘No’ al piano di rilancio ipotizzato da compagnia, sindacati e Governo, oggi il board del vettore si è riunito per dare il via ufficialmente alla procedura di amministrazione controllata.

Il toto-nomi sul commissario

Il cda di Alitalia, riunitosi al termine dell'assemblea, “preso atto della grave situazione economica, patrimoniale e finanziaria della Società, del venir meno del supporto dei Soci e dell’impraticabilità, in tempi brevi, di soluzioni alternative - si legge in uno nota diffusa dall'a compagnia -, ha deciso all’unanimità di presentare l’istanza di ammissione alla procedura di amministrazione straordinaria come disposto dalla legge".

I voli e le operazioni Alitalia, specifica il documento "non subiranno alcuna modifica e continueranno secondo la programmazione prevista".

Bisognerà attendere ancora le prossime ore perché venga definito anche il nome del commissario, con molta probabilità Luigi Gubitosi, nelle settimane scorse già individuato come nuovo presidente del vettore; accanto a lui potrebbe assumere l’incarico di commissario anche il commercialista Enrico Laghi, che sta anche già lavorando al dossier Ilva, e nei giorni scorsi era circolato anche il nome di Mauro Moretti, come possibile terzo commissario di Alitalia.

In attesa del prestito ponte
Sei, prorogabili per altri tre, i mesi di tempo a disposizione del (o dei) commissario per poter rimettere in sesto una compagnia il cui destino, in questo momento, è ancora tutto da scrivere. Dopo l’individuazione del commissario, la fase successiva è l’attesa dell’ok da parte di Bruxelles per il prestito ponte da circa 500 milioni di euro, che però potrebbero essere appena sufficienti alla durata degli almeno 6 mesi di amministrazione controllata.

Ipotesi 'spezzatino' o vendita in blocco
Le ipotesi che si profilano ora sembrano essere dunque due: una vendita in blocco della compagnia oppure un’ipotesi ‘spezzatino’, che vedrebbe la cessione dei diversi asset Alitalia a diversi acquirenti.

Questa seconda opzione sembra essere poco gradita al Governo, con il ministro allo Sviluppo Economico Carlo Calenda che, ai microfoni di Sky, nei giorni scorsi ha auspicato che l’acquirente compri in blocco la compagnia.

I possibili cavalieri bianchi
Tra i possibili acquirenti, oltre ai tedeschi di Lufthansa che nelle settimane scorse parevano essere in pole position per il salvataggio di Az, salvo aver poi dato una chiara smentita alle indiscrezioni di mercato, sono spuntati i nomi di altri possibili attori.

Da una parte le low cost Ryanair, stando a quanto riporta Corriere della Sera, e easyJet, secondo quanto evidenzia invece Il Secolo XIX. Il quotidiano apre poi all’ipotesi che le Ferrovie dello Stato potrebbero gioare un ruolo rilevante nella partita per Alitalia, andando ad operare sostanzialmente tutte quelle che sono le rotte domestiche su ferro, per poter lasciare i rmargini di investimento sul medio e lungo raggio al vettore aereo.

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