Trasporto aereo al bivio Il grande test d’autunno

Il test dell’autunno ormai è dietro l’angolo e al momento le premesse non sembrano delle migliori. Se luglio prima e agosto poi hanno fatto segnare un netto rialzo per il traffico aereo a livello globale (gli ultimi dati dell’Oag dicono infatti che come media mondiale si è tornati al 50 per cento della capacità), nei mesi di settembre e ottobre c’è ora il rischio concreto di una nuova fase di stallo.

I fattori di rischio
Tre i fattori che stanno spingendo le compagnie a rivedere i propri piani. Il primo, fisiologico, il progressivo esaurimento della spinta leisure dopo il picco dell’alta stagione estiva; in secondo luogo l’aumento dei contagi a livello internazionale e in Europa in particolare creano incognite su eventuali chiusure delle frontiere o comunque un innalzamento dei controlli tali da scoraggiare i viaggi; infine il netto calo della domanda sui viaggi di lavoro, che ha drasticamente ridotto il traffico business, fondamentale anche per le entrate delle compagnie. A questo si aggiunge poi il freno ai voli intercontinentali, la cui ripresa è ormai spostata almeno all’orario invernale.

I primi segnali dalle compagnie iniziano ad arrivare. La prima a mettere in campo un taglio dell’offerta è stata Ryanair, che nei giorni scorsi ha annunciato una riduzione del 20 per cento a settembre e ottobre, con ventimila voli in meno. A seguire è arrivata easyJet, che ha confermato la chiusura di tre basi in Gran Bretagna con un conseguente e consistente taglio di voli in Europa. Anche Emirates ha optato per una riduzione delle frequenze sull’Europa. E via di seguito. Senza dimenticare che si attende di conoscere cosa farà Alitalia.

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