I piani di Az su Wind Jet e Blue Panorama

Parte il conto alla rovescia per l'integrazione di Blue Panorama e Wind Jet in Alitalia. A pochi giorni dalla sigla del memorandum d'intesa, iniziano ad arrivare i primi rumors sullo sviluppo dell'operazione, che dovrà comunque passare al vaglio dell'Antitrust.

Intanto i fatti: due comunicati asciutti annunciano che il consiglio di amministrazione di Alitalia “ha avviato il processo finalizzato a conseguire un’integrazione con Blue Panorama e Wind Jet”. L’azienda aveva infatti siglato nei giorni precedenti due memorandum d’intesa che consentono ad Az di ampliare il raggio d’azione in particolare sulla Penisola, mettendo un altro tassello sul segmento low cost, considerato fondamentale per guadagnare share di mercato.

Passando alle cifre dell’integrazione, tramite questa operazione Alitalia si appresta a incrementare di circa il 20 per cento il numero dei passeggeri trasportati, passando da 25 a 30 milioni di pax potenziali e aumentando il fatturato di circa mezzo miliardo. Importante anche la quota di mercato sui flussi domestici che Alitalia si appresta a ereditare: solo Wind Jet, con le sue basi operative a Catania, Palermo e Rimini, detiene il 6,2 per cento di share totale. Sono invece 24 gli aerei che dovrebbero passare nella flotta Az, 12 da Wind Jet e altrettanti da Bpa. Resta invece un punto di domanda la questione degli aerei ordinati da Blue Panorama: da una parte i Superjet della Sukhoi, per i quali in passato i vertici di Az avevano già espresso forti dubbi, e dall’altra i Boeing 787 Dreamliner.

Nel comunicato diffuso da Alitalia vengono poi individuate le possibili sinergie che possono essere create in base alle caratteristiche delle singole compagnie. Per quanto riguarda Blue Panorama vengono individuati profili sinergici e complementari per “la specializzazione di prodotto, il disegno del network e la tipologia di mercato servito”, mentre sul fronte di Wind Jet si sottolinea la vicinanza in termini di “specializzazione territoriale, disegno del network e caratteristiche della flotta”.

“Il processo di integrazione - si legge ancora nella nota di Alitalia - è coerente con quelli di consolidamento in corso nel settore del trasporto aereo, a livello nazionale e internazionale. Tali processi sono finalizzati a rafforzare la dimensione industriale degli operatori, aumentarne la competitività e svilupparne la capacità di affrontare e gestire le variabili del quadro macroeconomico”.

Le prossime tappe del processo di integrazione saranno la due diligence delle due società e il via libera dei rispettivi consigli di amministrazione. Nessun accenno, almeno in questa prima fase, a quale potrebbe essere il futuro dei brand inglobati da Alitalia. Una decisione che potrebbe essere legata alle decisioni dell’Antitrust, che dovrà esprimersi in merito all’integrazione. La concentrazione non sembra superare i limiti di altri esempi in Europa, ma non mancano i timori sul mercato.

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