Giappone, record di arrivi anche per lo yen debole

Lo yen in caduta libera ha rafforzato significativamente il potere d’acquisto dei viaggiatori internazionali in Giappone nelle ultime settimane, anche se sta avendo ripercussioni molto negative sulle vite dei giapponesi stessi. Secondo l’Ufficio nazionale del turismo giapponese (Jnto) nel mese di marzo l’arcipelago giapponese ha accolto circa 3,1 milioni di visitatori stranieri, un record assoluto in un periodo così ristretto di tempo: merito della fioritura dei ciliegi, certo, ma anche del tasso di cambio vantaggioso.

Chi spende di più

E la spesa media pro capite dei viaggiatori internazionali è aumentata, tra gennaio e marzo, del 52% rispetto allo stesso periodo del 2019, anno di riferimento pre-pandemia. Allora, però, una ciotola di ramen costava il corrispettivo di 8 euro, rispetto ai 5,8 euro di oggi. E se un orologio di lusso nel 2019 costava l’equivalente di 5.600 euro, spiega lechotouristique.com, oggi vale solo circa 4.000 euro, e oltretutto i turisti possono anche beneficiare di un rimborso fiscale presentando il passaporto.

Secondo le statistiche i vacanzieri australiani sono i più spendaccioni, seguiti da inglesi e spagnoli. Purtroppo, però, se la situazione fa la gioia dei commercianti e degli albergatori, pesa però sui consumi delle famiglie giapponesi, in costante calo da marzo 2023, mentre i giapponesi vedono il loro potere d’acquisto indebolito dall’inflazione e dalla debolezza dello yen.

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