Guida agli Stati Uniti:Vendere e guadagnare

Solo alcuni Paesi nel mondo sono in grado di fornire veramente un ‘sogno’. Di questi, poco dispongono di  una varietà di offerta tale da soddisfare quasi tutti i target. E, in questa ristretta cerchia, ovviamente solo una è la meta regina del lungo raggio. E sono gli Stati Uniti.

La giornata conclusiva dello Showcase Usa Italy 2016 ha avuto come obiettivo principale proprio questo: far comprendere agli agenti di viaggi che gli States sono e restano una grande occasione di vendita.

E il punto di partenza coincide con quello di arrivo: “Siamo la prima destinazione lungo raggio per il viaggiatore italiano e vogliamo continuare ad esserlo”, afferma Olga Mazzoni, presidente Visit Usa, in apertura di seduta. Ricordando: “Bisogna far capire al cliente che tutte le misure di sicurezza per entrare negli Stati Uniti sono state messe in atto per tutelare proprio loro, i turisti”.

Primo elemento, dunque, la comunicazione con il cliente. Un elemento particolarente caro a Visit Usa, che si è messo immediatamente al lavoro su questo fronte. “Oggi, Nni non prenderemo il treno di mezzogiorno per tornare a casa - aggiunge -: ci riuniremo per progettare un piano biennale che fornisca a voi, agenti di viaggi, gli strumenti per comunicare”.

Questione di vetrine
Un argomento sviluppato anche da Stefano Gnerucci, p.m. Usa di Universalturismo. Che parte con alcune considerazioni sul primo elemento di contatto tra agenzia e cliente, ovvero la vetrina. “Purtroppo, siamo ancora al modello dei cartelli con le offerte - sottolinea -. Il modello del futuro, invece, sono i Pc, i tablet e gli smartphone. E la vetrina, ormai, è il web”. E non solo: serate a tema, fiere, eventi: sono molte le occasioni per ‘agganciare’ il cliente da portare negli Stati Uniti. Anche perché l’offerta Usa è adatta ai viaggi avventura, ai bikers, agli amanti dell’equitazione, agli appassionati di musica, alle coppie in viaggio di nozze. Si tratta, dunque, di intercettare il pubblico là dove si riunisce.

Senza dimenticare Facebook, “uno strumento di marketing potentissimo, che consente di profilare le proprie campagne sulla base di età, interessi, eccetera”. E i travel blogger, da sempre amici-nemici delle agenzie di viaggi? “Anche loro possono essere un’opportunità” è la sentenza di Gnerucci.

Dal tour operator all’agenzia, fino al cliente finale
Tocca poi a Roberto Nadalini, reservations product operations per Alidays, affrontare l’argomento da un punto di vista diverso: quello del rapporto tra tour operator e agenzie. “Parlamoci  - è, in sintesi il suo appello -. Da una parte c’è l’esperienza del dettagliante, dall’altra quella dell’operatore. E dobbiamo far capire al cliente che è meglio comprare così che non acquistare un pezzo da una parte e un pezzo dall’altra”.

Il consiglio di Maurizio Di Bella, p.m. Stati Uniti e Canada di Press Tours, si riassume invece in queste parole: “Siate curiosi”. E chiede: “Evitate di assecondare chi vuole ‘fare la spesa’ negli Stati Uniti: una notte di qua, due di là e via dicendo. Questo non è innamorarsi degli Usa”.

Il compito di chiudere gli interventi spetta a Martina Dubs, che cura la destinazione per Cividin Viaggi. La quale ricorda: “Bisogna farsi amici i clienti. E fornire sul proprio sito web un’informazione adatta alle esigenze dell’utente, che deve trovare ciò che cerca in un solo click”.

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