Mosaico, Filippo Tura: “Indonesia sorpresa dell’estate a lungo raggio”

Il mondo è cambiato e i tour operator devono tenerne conto, ridisegnando la geografia delle mete più richieste dalla clientela italiana.
Fra queste spicca l’Indonesia, che sta registrando numeri da record. “Quest’anno l’Indonesia sta ottenendo un vero boom – conferma Filippo Tura, direttore commerciale di Mosaico – e solo chi ha allotment a disposizione e una solida organizzazione sul campo può accontentare tutte le richieste. Come specialisti su Sud- est asiatico ci troviamo quindi avvantaggiati nel soddisfare la domanda, motivata sicuramente dal ritorno della voglia di viaggiare a lungo raggio, ma anche da una serie di caratteristiche proprie della destinazione. Innanzitutto la sicurezza, ma anche il fatto di poter contare su personale italiano residente e su una selezione di guide parlanti italiano, non così facili da trovare”.

Se è vero che Bali resta la meta più richiesta anche per le favorevoli condizioni climatiche che garantisce nei mesi estivi, si assiste a un risveglio di interesse anche per Giava con Yogyakarta e per altre aree meno note. “All’inizio dovevamo far fronte a una gran mole di preventivi che spesso non si traducevano in prenotazioni, anche perché i primi viaggiatori post Covid non tenevano conto dell’aumento del costo dei voli e dei servizi e si ritrovavano poi ad aver richiesto viaggi di valore superiore al budget a disposizione. Attualmente però questo trend si è stabilizzato e il cliente che si presenta in agenzia è più preparato”.

Allargando il discorso alle altre mete in programmazione, il Giappone sta registrando numeri record, ai quali però purtroppo non corrisponde un’adeguata offerta di servizi: “In questo momento la destinazione vive una condizione di overtourism, ragion per cui preferiamo spingere i tour di gruppo, più facilmente vendibili dalle agenzie e organizzabili da noi, rispetto ai viaggi individuali”.
E l’abbinata al soggiorno mare al Kura Kura resort è una valida alternativa per contenere i costi e spezzare il viaggio sulla via del ritorno.

Infine, torna in pista anche la Thailandia, meta sulla quale pesa la mancanza del volo diretto, che porta all’inevitabile innalzamento dei costi del viaggio. Mentre il sogno nel cassetto resta il ritorno del Myanmar, ufficialmente aperto ma che al momento “non è pronto ad accogliere turisti”.

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