Il commento del direttore
Remo Vangelista
Non basta per la sicurezza dei cieli la lista nera delle compagnie aeree, ma occorrono anche quelle dei Paesi, degli aeroporti e degli aerei. Queste le richieste che il Codacons ripropone: 1) una black list degli aeroporti. La sicurezza non dipende solo dagli aerei, ma anche dagli aeroporti. Chiediamo una lista di serie A e una di serie B a seconda degli standard di sicurezza adottati. 2) Una black list degli Stati che che secondo la FAA, l'organismo americano responsabile della sicurezza dell'aviazione civile, sono da inserire nella categoria 2, ossia in quella di serie B che non rispetta gli standard dell'Icao. 3) Una black list di serie A e di serie B dei veivoli. Si dovrà tener conto di alcuni dati oggettivi come l'anno di fabbricazione, l'anno di revisione, ma anche di indici di affidabilità dei modelli in circolazione, come il numero di incidenti registati da quel modello rapportati al numero dei veivoli in circolazione e del monte ore di volo. Infine il Codacons chiede che ogni agenzia turistica affigga nei locali aperti al pubblico la lista nera dell'Unione Europea e che sia inserito nei contratti tipo l'elenco delle compagnie aeree con le quali il tour operator opera. Se, infatti, è certo che in Italia tale compagnie aeree non possono operare, questo non esclude che un cittadino italiano, con tour operator italiano, trasferendosi da una località estera ad un'altra, finisca, in caso di cancellazione del volo previsto, con l'utilizzare il velivolo di una compagnia inserita nelle black list